Catania-Udinese 0-2: non bastano le motivazioni

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CATANIA Si accendono alle 19.30 i riflettori del Massimino, quelli sul Massimino invece non si sono mai spenti per tutta la sette giorni, piena, preludio di questo Catania – Udinese. Riflettori che proiettano luci, luci che illuminano i protagonisti per al contempo gettarne ombre davanti, dietro, sotto i loro piedi. Riuscirà l’Udinese a conquistare la seconda qualificazione ai preliminari di Champions League? Luci ed ombre. Sarà sufficiente l’obiettivo 51 punti, al Catania, per motivare la ricerca della 13 vittoria stagionale? Luci ed ombre. Sarà quella contro l’Udinese l’ultima partita di Montella sulla panchina del Catania? Luci ed ombre. Gli spalti, nella penombra dei riflettori, stanno, attenti ma tutt’altro che attoniti, colmi di gente, colmi di colori, colmi di ambizioni e di speranze, come luci ed ombre, a volte inconciliabili se non nella penombra: che non è del mondo del calcio.

Fischi per l’Udinese, all’ingresso in campo; di paura. Fischi per De Marco, al suo ingresso ingresso in campo; non si dimentica l’1-2 contro il Lecce; Applausi per il Catania, al suo ingresso in campo; di sprone, per l’ultima fatica. Le emozioni del pubblico scandiscono l’attesa per tutto quel che il risultato di questa gara dirà e per tutto quello al termine di questa gara sarà, prescindendo dal risultato.

Guidolin recupera Pinzi e Fabbrini, spediti in campo senza remora. Montella non può contare su Barrientos e Bergessio, entrambi in tribuna; fuori anche Lodi per squalifica. In avanti gioca Catellani, solo panchina per Suazo, a centrocampo va Seymour, al posto di Barrientos c’è Ricchiuti: spiegazione ad un Catania ampiamente rimaneggiato. Si comincia? Anzi no. Tutto è pronto ma la contemporaneità, dissacrata finora, impone l’attesa, un torello improvvisato, un prolungamento del riscaldamento delle due formazioni, già schierate. Con 3′ di ritardo si comincia, adesso sì.

La partenza dell’Udinese è bruciante, alla prima sventagliata della difesa Spolli, ultimo uomo, si lascia rimontare in velocità da Di Natale ritardando l’appoggio a Carrizo fino a trasformarlo in assist per il bomber bianconero che, a porta spalancata, angola il pallone oltre il palo scelto da Carrizo, in uscita. L’orologio non ha ancora compito in giro di secondi che gli ospiti chiariscono subito di aver indovinato l’approccio alla gara. Di contro il Catania stenta a trovar la facilità di gioco garantita da Lodi, meno fraseggi, più palloni in profondità dove però la fisicità di Catellani non è paragonabile né a quella di Bergessio né a quella di un giocatore adatto ai compiti assegnatigli. Al 18° l’atteso vantaggio dell’Udinese, ennesima progressione di Di Natale innescato in velocità da Domizzi, seminati Bellusci e Legrottaglie, fatto secco Carrizo, da posizione defilata scavino ad eludere la chiusura di Spolli, in scivolata, sulla linea di porta, palla in rete.

La prima occasione pericolosa del Catania arriva al 25′, su contropiede orchestrato da Catellani sulla sinista, Ricciuti cerca a trova Gomez che da posizione defilata prova un diagonale che termina a lato di Handanovic. Al 27° punizione di Di Natale, comoda presa bassa di Carrizo. Al 36° un pasticcio di Asamoah mette Ricchiuti in condizione di puntare Handanovic ma il trequartista etneo sceglie la via esterna anziché quella della porta. Al 37° rigore per il Catania, Pereyra stende Gomez, che va sul dischetto nonostante il più esperto Almiron in campo. La scelta non paga, palla alla destra del lato scelto da Handanovic. E’ il secondo rigore sbagliato dal Catania, il primo calciato fuori, un modo per far sentir ancor più presente l’assenza di Lodi. Al 43° Gomez prova a farsi perdonare esibendosi in una serpentina in cui cinque giocatori bianconeri recitano il ruolo di birilli, l’ultimo in mezzo ai piedi, punizione dal limite, Legrottaglie sulla barriera. Dopo 1′ di recupero fischi del pubblico, a cui non piace lo spettacolo andato in scena.

Ripresa senza cambi, nei moduli e negli equilibri. Sono gli ospiti a tenere palla e predominio territoriale, in posizione di controllo. Un tiro di Basta, due conclusioni di Di Natale, sorvolano la porta di Carrizo. Schermaglie per tener vivo il gioco e sveglia la partita. Al 58° il meritato raddoppio dell’Udinese con Fabbrini, a cui Montella non riesce a trovar mai un marcatore, che si insinua fin alle porte dell’area per far secco Carrizo con un rasoterra improvviso. Montella risponde tirando fuori Ricchiuti per Suazo che si fa subito notare per una sgroppata a cui Pinzi pone rimedio rimediando un giallo. Al 63′ ennesimo spunto di Suazo, fatti fuori due difensori tiro a giro di poco a lato. Al 67′ Pereyra è libero di proporsi in un’incursione di 25 metri palla al piede fino a scoccare il tiro, centrale, bloccato da Carrizo. Al 68° primo tiro in porta del Catania che costringe Handanovic a concedere il primo corner per i rossazzurri, da punizione calciata da Gomez, Spolli svetta mandando verso l’angolino basso, Handanovic provvidenziale in tuffo. Al 74′ tentativo al volo di Spolli da poco fuori area: stelle. Al 79° dopo un rigore richiesto dall’Udinese, arriva l’esordio in prima squadra del giovane Calapai, il primo giocatore della Primavera mandato in campo da Montella nella sua esperienza catanese. Al 82′ tiro ad incrociare di Catellani su assist in verticale di Marchese, Handanovic non si lascia sorprendere. Al 84′ dentro Wellington, fuori Catellani, spazio per un altro giovanissimo. All’88° dopo uno slalom di Seymour, Suazo sbaglia un comodo tap in di fronte alla porta friulana. Al 3° minuto di recupero è ancora Udinese, palo di Asamoah.

Dopo 4′ di recupero l’arbitro De Marco pone fine alle sofferenze del Catania assegnando la vittoria, più che meritata, come la Champions League, all’Udinese. Il Catania conclude tra gli applausi del proprio pubblico ma scavalcato in classifica dal Chievo Verona, quindi nella parte destra della classifica. Le motivazioni di alta quota non sono bastate alla squadra di Montella, alla ricerca adesso anch’esso di buoni motivi per restare od andare via. C’è la Roma nel futuro, il Catania nel presente. Chi vincerà? Luci ed ombra, il dubbio resta, anche se tutti ormai nel calcio sanno come vanno certe cose e dove tira il vento.. come per una partita di fine campionato tra Catania ed Udinese, dove i bianconeri si giocano il tutto per tutto ed il Catania tutto e niente.

[Redazione Mondo Catania – Fonte: www.mondocatania.com]