LECCE – Dopo il crollo casalingo con i clivensi, i rossazzurri si abbattono sul Lecce come una tempesta. Tempesta che ha un nome e un cognome: Pablo Barrientos. Catania espungna il Via del Mare giocando una partita generosa, rischiando prima di andare in vantaggio, poi di perdere. Alla fine, quando tutto sembra volgere verso uno 0-0, arriva il Pitu e risolve tutto. Prima vittoria esterna della stagione. Via gli incubi, il film può ricominciare.
Il Catania si presenta in campo con due ritorni dal primo minuto. Quello di Izco (capitano) largo a destra e quello di Delvecchio tra i 3 del centrocampo. Complice l’assenza di Spolli, Potenza mantiene il posto da titolare scalando sulla linea dei 3 centrali. Gomez-Bergessio in attacco. Maxi Lopez in panchina. La squadra di casa con una formazione imbottita di giovani nel reparto avanzato: Bertolacci,Muriel e Cuadrado.
L’avvio della partita è lento. È la squadra di Di Francesco a tenere più la palla nei primi 10’ ma il Catania gioca bene di rimessa. Le squadre si studiano ma sono l’attenzione e la concentrazione a far da padrone. Si vedeno così solo tiri da fuori anche se è la squadra rossazzurra a confezionare le occasioni più pulite. Due volte il Papu e una volta Bergessio provano dalla distanza senza fortune. A centrocampo si vedono tanti errori, di Lodi e Almiron soprattutto per il Catania. In fase di costruzione il Lecce prova spesso in verticale ma senza la giusta precisione.
Fiammate sprecate. Dov’è la cattiveria?
Dal 15’ è il Catania a crescere. Improvvise accelerate e buoni fraseggi mettono i rossazzurri in condizione di battere Benassi. Sfortunatamente le migliori occasioni capitano sui piedi di Delvecchio, due volte imbeccato da Bergessio. E sono due occasioni gigantesche, perchè entrambe in uno contro uno. Al 19’ Delvecchio perde il tempo giusto e finisce per calciare sul piede del portiere giallorosso. La seconda occasione, al 30’ esalta i riflessi dell’ultimo difensore leccese che indovina l’angolo e neutralizza l’incursione. Il rammarico è grande e aumenta pochi minuti più tardi quando è ancora Benassi a superarsi bloccando basso un tiro di Bergessio.
Brividi e calo rossazzurro
Proprio quando sembra aver perso il possesso della gara, il Lecce si risveglia e il Catania diventa lezioso. Segno di questo cambio di inerzia è l’ammonizione di Marchese per un intervento su Oddo al 33’. Ma fortumantamente la beffa per il Catania non arriva. Il risultato rimane 0-0 nonostante due brividi. Uno piccolo su una incursione di Bertolacci al 40’ (su cross di Brivio), l’altro grande con Piatti a tu per tu con Andujar da posizione leggermente defilata. Entrambi i tiri finiscono alla destra del portiere argentino e si va all’intervallo con il risultato inchiodato. Benassi, indiscusso migliore della prima parte di gara.
Il secondo tempo ricomincia come è finito il primo. Il Lecce riparte aggressivo. Delvecchio troppo lento, ispirato Cuadrado. L’iniziativa del Catania è affidata ai lanci lunghi che sistematicamente si traducono in palle perse. Il Lecce soprattutto sulla fascia destra, sul lato di Marchese, crea spesso la superiorità numerica.
Qualche cambio e tanto sonno
Per cambiare ancora l’inerzia della gara, Montella manda in campo Biagianti al posto di un insufficiente Delvecchio (55’). Lento e compassato il centrocampista di Barletta, colpevole di aver fallito due chiare occasioni da gol. La partita però si spegne pian piano: la palla viaggia in aria, lanci imprecisi da una parte e dall’altra, cresce il numero dei falli e fioccano le interruzioni. La lucidità manca e la partita diventa sempre più brutta. Bisogna aspettare il 19’ per vedere il primo tiro del secondo tempo. Obodo calcia rasoterra fuori dallo specchio dei pali. Gomez e Bergessio spariscono dal match e Montella reagisce mandando in campo al posto del Lavandina il figliol prodigo, Maxi Lopez (21’). L’ammonizione di Strasser e un fallo procurato da Biagianti concedono a Lodi e Almiron due calci piazzati che però la barriera leccese smorza, vanificando le velleità dei due centrocampisti.
Lampi prima della tempesta
Al 27’ Cuadrado e il Lecce si riaffacciano dalle parti di Andujar ma il tiro del colombiano dal limite destro dell’area finisce alto. La partita si riaccende e un minuto più tardi è Gomez a farsi murare un tiro quasi a botta sicura da Benassi. Entra anche Barrientos per un acciaccato Izco. La scelta di Montella si dimostrera’ la piu azzeccata.
Le prime ripartenze del neo-entrato fanno salire bene il Catania. Sulla prima Almiron calcia a lato. Con il vantaggio del Novara sul Parma, il Lecce virtualment esuperato, si riversa in avanti e intorno al minuto 37 ha un lampo. È due volte Andujar a salire in cattedra, prima sventando un tiro ravvicinato di Muriel, poi salvato sulla linea da Marchese, e poi smanacciando un cross velenoso di Brivio. Nel finale del Lecce entrano Corvia prima e Eder poi.
Pitu, finalmente!!!
Le ultime occasioni sono tutte targate rossazzurro e quello che nessuno si aspetta, si materializza. Al 44’ Oddo salva miracolosamente su Potenza, libero in area. Poi arriva Barrientos e si accende la luce. Impegna Benassi all’ennesimo salvataggio ma trenta secondi dopo su una palla ben tenuta da Maxi Lopez,Barrientos si trasforma di nuovo nel Pitu. Raccoglie palla sulla trequarti, scarta un avversario, guarda la porta lontana 25-30 metri e scaglia un sinistro magico che si insacca a mezza altezza alla destra dell’incolpevole Benassi. Gollasso, come direbbero in argentina. I cinque minuti di recupero sono accademia. Il Catania vince e ritrova il Pitu. Finalmente.
[Federico Caliri – Fonte: www.mondocatania.com]