Per il Napoli di Walter Mazzarri continua la maledizione Pioli. Dopo le due sconfitte della scorsa stagione contro il Chievo il tecnico di Parma riesce a imbrigliare nuovamente il Napoli al San Paolo schierando un Bologna a specchio, con un 3-5-2 molto coperto con tre difensori centrali nel cuore dell’area che formano, con l’abbassano degli esterni, una retroguardia a cinque ben protetta da tre mediani esclusivamente di rottura. In più bisogna sottolineare la sterilità di Hamsik, seguito ad uomo da Mudingayi, e quella di Inler, messo sotto nel ritmo da Perez che fino al 93′ gli calpesta i piedi non dandogli ossigeno. Dopo aver fallito una clamorosa occasione con Hamsik i partenopei vanno sotto, a causa di una brutta disattenzione della difesa, accentuando la tattica vincente del Bologna che viene bucato solo da un rigore di Cavani.
Walter Mazzarri riparte dai titolarissimi. Solita difesa a tre con Campagnaro, Cannavaro ed Aronica. Gargano ed Inler a centrocampo con Maggio a destra e Dossena preferito a Zuniga sulla sinistra. In attacco Pandev ed Hamsik in supporto a Cavani. Il Bologna di Pioli si presenta al San Paolo, come detto, con la difesa a tre che in fase di non possesso diventa a cinque e tre mediani di rottura come Mudingayi, Perez e Pulzetti. In attacco Acquafresca, preferito a Ramirez, per far salire la squadra e supportare Di Vaio.
In apertura il ritmo non è forsennato, merito della squadra rossoblù che chiude bene gli spazi. Dopo dieci minuti l’occasione più ghiotta dei partenopei con Marek Hamsik che calcia a botta sicura da due passi ma Gillet compie un miracolo bloccando il pallone in due tempi. Quando il Napoli sembra convinto ad aumentare la spinta e il vantaggio sembra ormai imminente arriva il gol del Bologna: al quarto d’ora Pulzetti, complice il mancato intervento di Campagnaro, pesca Acquafresca sul filo del fuorigioco e per l’attaccante non è difficile battere De Sanctis da pochi passi. Con il gol di vantaggio la squadra di Pioli può accentuare la propria prerogativa tattica e chiudere ogni spazio, raddoppiando sugli esterni dove quasi sempre il Napoli riesce a vincere le gare. La reazione degli uomini di casa è tutta in una conclusione di Hamsik alla mezz’ora che viene deviata in modo decisivo da Antonsson ma il Napoli nella circostanza non ottiene neanche l’angolo tra le proteste inutili anche degli uomini della panchina. Proteste che c’erano state anche in precedenza per un contatto tra Cavani e Pulzetti che colpisce con una manata l’uruguayano.
Nella ripresa il Napoli scende in campo con un piglio diverso e chiude subito il Bologna nella propria metà campo. A differenza del primo tempo la squadra di Pioli non riesce a ripartire in velocità. Dopo dieci minuti i partenopei arrivano addirittura sulla linea di porta, dove Pandev non riesce a ribadire in rete chiuso da Morleo. Mazzarri decide di inserire Zuniga, ma ad uscire non è Maggio ma Campagnaro passando quindi ad uno spregiudicato 4-3-3. La spinta del Napoli aumenta ma l’arcigna difesa del Bologna non commette sbavature e sulle conclusioni da fuori gli azzurri non sembrano poter incidere. A venti minuti dalla fine il Napoli giunge al pareggio, ma non perchè il fortino del Bologna sia stato scardinato: Perez commette fallo di mano e Cavani dal dischetto supera Gillet. La spinta del San Paolo si fa sentire, Pioli corre ai riparti sostituendo Raggi e Acquafresca con Crespo e Ramirez. Al quarto d’ora entra anche l’ex Garics, al posto di Pulzetti infortunato. La squadra di casa colleziona tanti palloni al centro, ma manca la giusta lucidità nell’ultimo passaggio e nella conclusione da fuori. Neanche gli inserimenti di Eduardo Vargas, al debutto in serie A, e di Lucarelli, al posto di Inler e Maggio, riescono a cambiare il risultato. In pieno recupero, con il Napoli sbilanciato in avanti, Di Vaio sfiora addirittura il gol della beffa per i padroni di casa trovando la respinta di De Sanctis.
[Antonio Gaito – Fonte: www.tuttonapoli.net]