Concentrazione e abnegazione, poco spettacolo e molta pragmaticità. Il ritratto dell’Inter che si rispecchia nel suo nuovo bomber Giampaolo Pazzini, un’Inter stanca psicologicamente e fisicamente dopo la trasferta di Monaco che ha saputo imporsi su un Lecce sempre ostico. Basilare l’apporto del Pazzo, un rapace d’area di rigore che secondo qualcuno sarebbe stato inutile per il gioco dell’Inter, ma che invece sta risultando più che decisivo. Concretezza, dunque, come quella del secondo, straordinario protagonista della vittoria sui giallorossi: Julio Cesar avrà sentito le critiche di troppi frettolosi dopo la sua papera dell’Allianz Arena e ha esibito sotto la Nord una parata mostruosa, di quelle che entrerebbero nei dvd se le cose andassero come devono andare. Semplicemente sensazionale, il brasiliano, che poi ringrazia proprio quella gente che ha cantato per 90′ all’indirizzo di una vittoria importantissima conquistata con i denti. “Stiamo arrivando”, li abbiamo avvisati. C’ero anch’io (e ringrazio Elisabetta, un’interista veramente speciale…), ed è stata davvero da brividi, in un sogno tricolore che si respirava in San Siro.
L’altro grande eroe di giornata – e qui si tratta di un grande, grandissimo ritorno – è stato Cristian Chivu. Il romeno merita un capitolo a parte: con il sorriso e la buona volontà, Chivu ha sempre fatto presente di voler giocare se possibile da centrale, nel suo vero ruolo, quando le condizioni lo avessero permesso, adattandosi da terzino come fa ormai da tempo per la causa della squadra. Contro il Lecce, Leo non ha esitato nel dare fiducia a Cristian in mezzo alla difesa, vista l’assenza di Ranocchia. Cris si è superato, con eleganza e voglia di combattere, per un mix letale che ci ha restituito quel difensore che già conoscevamo, ma che è tornato a brillare al centro come ai vecchi tempi. E adesso che nel derby mancherà Lucio per squalifica, Chivu sarà titolare con ogni probabilità al fianco di Ranocchia: un incubo per il Milan, basta tornare al 15 febbraio 2009, il derby vinto 2-1 con gol di braccio di Adriano e rete di Stankovic.
In quella gara Chivu fece il centrale al fianco di Samuel: un autentico muro, straordinario, dove rimbalzavano gli avanti rossoneri. E adesso, nell’auspicio di un bis, Pato e compagni dovranno iniziare a fare i calcoli per individuare una maniera con la quale superare il muro romeno, impresa non facile. E Leonardo può sorridere. Sorrido io, invece, di fronte alle lamentele arrivate da via Turati per il gol di Giampaolo Pazzini, davvero allucinanti (almeno a leggere dai giornali, visto che in via ufficiale – è bene sottolinearlo – non è arrivato nulla ancora). Tutte le moviole d’Italia danno ragione all’Inter, non c’è alcun paragone da fare con la rete di Ibrahimovic contro il Bari: il gol del Pazzo è regolarissimo e si vede chiaramente, quello di Zlatan ha l’ausilio del braccio. A cosa siamo arrivati? Se ricordo bene, dopo quello stop alla brasiliana di Robinho contro il Chievo, da Corso Vittorio Emanuele non è stata mossa alcuna accusa ai rossoneri. E nemmeno dopo tantissimi altri episodi. Per gli incubi però non c’è bisogno di ufficialità, e questo è il secondo, la nostra rincorsa. Forse sarà che stiamo arrivando, per esorcizzare questa rimonta le stanno provando proprio tutte…
[Fabrizio Romano – Fonte: www.fcinternews.it]
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