Inizio col freno a mano tirato. Il Cesena vorrebbe ma non può, intimidito forse dalle potenzialità mostrate a San Siro dai rossazzurri, forse dagli occhi e dalla parole critiche del proprio pubblico, che sin dall’inizio non pare intenzionato a perdonare né dimenticare le pecche calcistiche e non di una squadra che più che divertirein campo pensa a divertirsi finita la gara; almeno questo è il senso dello striscione apparso in curva all’ingresso delle formazioni.
Due calci d’angolo sintomo delle uniche due occasioni costruite nei primi 15′. Arrivano entrambe a stretto giro, comincia il Catania con un cross di prima intenzione per Bergessio anticipato sulla linea. Stessa dinamica sul rivolgimento di fronte, con Almiron bravo a chiudere alla disperata su Iaquinta. Catania flemmatico, Cesena imbarazzato quasi. Al 12′ palla al limite dell’area, punizione di Lodi, provvidenziale deviazione della barriera in angolo ad Antonioli immobile. Al 15′ l’occasione più ghiotta vede Bergessio solo davanti ad Antonioli, dopo un pregevole triangolo con Barrientos, cincischiare alla ricerca di un varco che il portiere romagnolo copre col corpo.
È in una fase di alleggerimento susseguente ad un angolo per il Cesena che la sfida cambia. Pudil abbatte Barrientos, ammonizione, una parola di troppo ed arriva il secondo giallo con conseguente rosso. Cesena in 10, costretto a riorganizzarsi. La concitazione gioca un brutto scherzo a Beretta che sbotta contro l’arbitro e viene espulso anch’egli. Dentro Rossi per l’unico ex in campo, Colucci, con difesa ripristinata a quattro e Santana arretrato in mediana. Il nervosismo ha la meglio, si gioca davvero poco nei minuti seguenti. Montella si sbraccia, al suo Catania non mancano le geometrie ma la velocità e la precisione dell’esecuzione. Gomez al 38′ e Motta al 45′ sfiorano il goal mentre Parolo, già ammonito, viene graziato per un fallo a palla lontana su Almiron.
Il secondo tempo inizia senza Mutu e con Arrigoni in campo. Al 50′ episodio chiaro reso dubbio da Rocchi, Gomez trattenuto in area, sarebbe rigore invece l’arbitro assegna punizione dal limite ammonendo Guana. Al 58′ clamorosa occasione che rivela quanto poco in forma sia Barrientos che, servito da Gomez (dopo una irresistibile serpentina sul lato corto dell’area) sbaglia un rigore in movimento calciando sui guantoni di Antonioli. Montella tira fuori Gomez e Marchese per Llama e Catellani, proprio il giovane attaccante mette sui piedi di Barrientos l’ennesimo rigore in movimento che stavolta l’argentino stampa sul palo, è il 70′ ed il Catania si dispera. Al 78′ occasione per Bergessio che ancora una volta a tu per tu con Antonioli manca il tocco vincente. Al 79′ rossazzurri pericolosi con Llama che su schema da punizione manca di poco l’incrocio dei pali.
Non che il Catania non abbia i mezzi, ma i ragazzi di Montella paiono accontentarsi del punto nonostante sui loro piedi continuino a capitare le occasioni più ghiotte come a Lodi e Bergessio. Sul finale, espulso Almiron per fallo di reazione su Comotto; decisione severa di Rocchi che potrebbe privare gli etnei di una pedina fondamentale per addirittura due partite (il difensore del Cesena simula vistosamente, ma il gesto dell’etneo è quantomeno sciocco).Il Cesena chiude in avanti sospinto dal proprio pubblico e rinfrancato dalla parità numerica ma ritrovato lo spirito il tempo è già finito, tutti negli spogliatoi. Per i bianconeri un punto inutile ai fini della salvezza, per i rossazzurri secondo pareggio consecutivo esterno contro squadre in netta difficoltà, Inter e Cesena (reduce da quattro sconfitte consecutive) utile comunque ad allungare la striscia positiva e superare in classifica il Palermo.
Domenica al Massimino arriva la Fiorentina, anch’essa impegnata quest’oggi, contro il Parma termina 2-2.
[Redazione Mondo Catania – Fonte: www.mondocatania.com]
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