Boccheggia già paurosamente, il Cavalluccio. Il robusto pari arpionato contro la Lupa? La sontuosa vittoria conquistata con il Diavolo? Il primato in classifica raggiunto dopo l’hurrà raccolto con il Lecce? Sono tutti ricordi recenti. Recentissimi. Eppure, paiono già remoti frammenti di vita impolverati dal tempo. Come dice Gigi Marzullo “la domanda sorge ora spontanea, c’è da preoccuparsi?” Risposta: sì. Per almeno tre motivi.
Uno. Il Cesena ha (già) perso per strada quell’entusiasmo e quella freschezza atletica che, nelle prime tre uscite stagionali, l’avevano portato meritatamente sul tetto del campionato.
Due. In attesa dei rientri di Jimenez e Piangerelli (ormai ci siamo), Fatic (tre settimane) e Budan (metà novembre) la rosa bianconera appare numericamente un po’ troppo limitata.
Tre. Quello di serie A è un campionato bastardo. Un campionato che non ti perdona il minimo errore, o quasi.
Signori, attenzione però. Niente drammi. Niente catastrofismi. Niente processi avventati. Il Cesena, dopo sei turni, ha pur sempre sette punti in cascina. Ha un +2 sulla zona rossa. E, non dimentichiamocelo, nelle ultime uscite è stato paurosamente penalizzato dagli arbitri (all’appello mancano almeno due ‘mattoncini’, qualcuno osa dire il contrario?). Va bene, dopo aver battuto il Lecce lo scorso 19 settembre, la truppa di Ficcadenti ha cominciato un percorso involutivo che non promette niente di buono. Va bene, l’ultima (disarmante) prova offerta a Udine ha fatto sprofondare nello sconforto più totale molta gente.
Però, mi raccomando, nel calcio come nella vita ci vuole equilibrio. Dice bene (il tartassatissimo) capitano bianconero Giuseppe Colucci: “Non eravamo fenomeni dopo aver battuto il Milan, non siamo scarsi ora”. Quindi, poche storie. Poche lamentele. E proviamo a guardare al futuro con (moderato) ottimismo. C’è il Parma all’orizzonte. Magari, già contro i ducali, la musica cambierà. In meglio. Da ‘lento’ a ‘rock’ il passo è breve. A patto che (almeno) due solisti di spessore riescano a fare la differenza. Aspettando Jimenez, vogliamo puntare su due nomi: Giaccherini (che tornerà ad esibirsi ad alti livelli) e Malonga (merita subito una maglia da titolare).
Vai piccolo ‘grande’ Cesena, la tua bellissima favola di provincia non è (forse) già giunta al capolinea.
[Flavio Bertozzi – Fonte: www.tuttocesena.it]