Fino a che punto, Igor, approfitterai della nostra pazienza? Per quanto tempo ancora la tua pazzia si farà beffe di noi? A che limiti si spingerà un’arroganza che ha rotto i freni? Non ti hanno turbato gli striscioni esposti in curva, i cori dei tifosi, la paura di retrocedere, l’accorrere di tutti sotto la tribuna?
Non vedi che tutti sono a conoscenza della situazione, che hanno capito cosa dovresti fare? O ti illudi che qualcuno di noi ignori cos’hai fatto in questi mesi, a partire da qual mitico 30 Maggio, le tue strategie di mercato, le tue scelte assurde?
Esordiva più o meno così Cicerone, nelle sua opera più famosa.
Il bersaglio di questa invettiva fu incastrato ed allontanato dalla città e pensare che non aveva neanche svenduto Nagatomo all’Inter. Forse al posto di Igor c’era Catilina, forse c’era di mezzo una congiura e non una retrocessione, forse era alle porte un colpo di stato ante litteram e non una triste serie B, ma poco importa. Scatenato, one man-show, padrone della scena. Campedelli in conferenza stampa si è mostrato come tutto ciò che sarebbe voluto essere e non è stato, in questi anni di presidenza. Troppi ostacoli sulla sua strada. Recchi, Bisoli, giocatori simbolo come Do Prado e De Feudis. Tutti pronti a rubare la scena al nostro Presidentissimo. Tutti epurati senza riserve, per liberare il campo al vero artefice della promozione.
Igor, il lucente imprenditore che ci ha riportati nel grande calcio. Igor, il lucente imprenditore che è riuscito a rovinare persino l’ultima festa promozione imponendo un biglietto carissimo, Igor il lucente imprenditore che ha operato in modo ridicolo sia in estate che a gennaio, Igor il lucente imprenditore che dopo le prime tre giornate si sarebbe fatto intervistare pure da Radio Vaticana e dopo Cesena Udinese ha spedito Ficcadenti ad auto-confermarsi. Igor il lucente imprenditore che sembra aver proprio perso il senso della realtà, ci ha dato un saggio delle dichiarazioni più assurde mai sentite nella Cesena del calcio.
Sembra aver dimenticato che il Cesena non è una persona, e nessuna potrà mai portare via niente. Il parco giocatori tanto prezioso è formato da prestiti, svincolati over 30 e due, massimo tre, pezzi pregiati. Il vero valore sono tutti quelli che riempiono lo stadio da sempre, e credo che questo nessuno potrà mai portarlo via con sè. Sembra non accorgersi che tutti quelli che amano il Cesena non hanno smesso di lottare. Anche alla luce di una classifica disperata e di una squadra ferita.
Chi ha mollato è chi ha fatto un mercato di riparazione non da serie B, ma da Lega Pro. Un mercato che sembra fatto apposta per retrocedere. Chi ha mollato è chi non esonera un allenatore piatto e ormai bollito, solo per non dover ammettere di aver sbagliato in pieno. Dice che la contestazione civile non fa paura né a lui né al suo staff, intanto tutta la baracca è stata inspiegabilmente trasferita a Desenzano del Garda per una settimana. Il gesto distensivo di Toffolutti poi, ha chiarito ogni questione. Afferma che la contestazione non civile invece da fastidio e su questo non ci sono dubbi. Se fosse accaduta veramente poi, avrebbe dato ancora più fastidio.
Quando si sbattono i pugni sul tavolo, bisogna fare attenzione che il tavolo non si rompa. Quando si punta il dito contro qualcuno, ce ne sono sempre tre rivolti contro noi stessi. E questo Igor, il lucente imprenditore, non lo ha proprio capito. Colui che voleva essere il nostro Re Sole, si è ritrovato ad essere un Re Solo. Il Cesena, che Campedelli dice di aver preso a zero, forse stava meglio tre anni fa. Retrocesso, ferito, ma con lo stadio fiducioso ed empatico anche contro il Legnano o il Venezia.
Perché nel calcio contano i risultati, ma anche gli uomini.
Ed io a guidare il Cesena, di uomini veri, non ne vedo.
[Francesco Zani – Fonte: www.tuttocesena.it]