Il Cesena convince e, a tratti, diverte anche ma non trova niente di più del quinto pareggio consecutivo, contro un Palermo che, col minimo della fatica, porta a casa un punto comunque meritato. La partita si risolve nella prima frazione con il gol di Bertolo che innesca la bella reazione del Cesena, trascinato, finalmente, dai suoi uomini tecnicamente più forti: Mutu e Santana. Il gol al 47’ di Silvestre riequilibria però una gara che nella ripresa resterà bloccata sul 2-2. I rosanero di Mutti si limitano a difendere per quasi tutto il corso della gara, pur senza concedere troppo, ma legittimano il punto conquistato con un paio di fiammate nei minuti di recupero che avrebbero potuto determinare la vittoria. Il Cesena conferma di essere finalmente diventato un gruppo che gioca come tale: constatazione che, calcio-scommesse permettendo, alimenta il rammarico per una stagione che sarebbe potuta e dovuta andare decisamente in modo diverso.
In avvio, Berretta preferisce Tommaso Arrigoni a Parolo in mezzo al campo e porta Iaquinta in panchina, affidandosi inizialmente al tandem Mutu-Rennella. Anche Mutti cerca freschezza in mezzo al campo e lancia i giovani Vasquez e Labrin. I primi a prendere l’iniziativa sono proprio gli ospiti con tre conclusioni dalla distanza: Donati e Della Rocca impegnano Antonioli da fuori e Miccoli sfiora il palo con una bella punizione dai trenta metri. Il primo squillo bianconero arriva al 7’ con un diagonale di Mutu dalla distanza che esce abbondantemente a lato. Un minuto più tardi Berretta è costretto a richiamare l’infortunato Lauro e mandare in campo Ceccarelli, che alla fine risulterà tra i migliori in campo.
A passare è però il Palermo con Bertolo, al 19’, che insacca finalizzando una bella iniziativa personale di Munoz. Il difensore rosanero, infatti, controlla palla sulla destra e trova spazio libero dopo un goffo scivolone di Comotto, l’argentino salta anche Guana, guadagna il fondo e premia l’inserimento centrale di Bertolo, che insacca di potenza. Il gol subito fa sbandare per un attimo i padroni di casa, che rischiano di capitolare con una botta da fuori di Vasquez che colpisce la traversa, ad Antonioli battuto. Dopo la paura, arriva finalmente la reazione bianconera: una di quelle reazioni viste poche volte quest’anno al Manuzzi. Al 26’, infatti, Mutu lancia elegamentemente Ceccarelli sulla destra, il cross arriva in qualche modo sui piedi di Santana che controlla, salta un paio di avversari, entra in area e trafigge Viviano. Passano due minuti e il risultato è completamente capovolto: questa volta è Rennella a controllare al limite dell’area, saltare un avversario e trafiggere Viviano per il 2-1.
Dopo i tre gol la partita cala d’intensità e salgono in cattedra Mutu e Santana: i due fantasisti bianconeri firmano dei fraseggi nello stretto che strappano gli applausi di tutto lo stadio. Il rumeno sfiora il 3-1 al 40’, con un bel colpo di testa in corsa, su assist di Ceccarelli, che esce di un soffio sopra l’incrocio dei pali di Viviano. Nel momento migliore del Cesena, arriva però il pareggio del Palermo, un pareggio che fa infuriare Beretta e tutto lo stadio perché arriva a forse scaduto. Silvestre incorna infatti in rete un calcio d’angolo battuto probabilmente oltre ai due minuti di recupero concessi dal quarto uomo.
Nella ripresa è il Cesena che prova a riprendere in mano la partita, costringendo gli ospiti nella propria metacampo. Il primo acuto arriva al 7’, con un perfetto lancio di Colucci che pesca Mutu al limite dell’area: il rumeno controlla bene ma poi perde l’attimo e si fa chiudere in angolo. I ritmi restano lenti e anche la seconda fiammata romagnola, al 15’, parte dai piedi di capitan Colucci, che pesca in area Ceccarelli, che preferisce cercare un compagno in mezzo invece che provare la conclusione, vanificando l’ottima opportunità.
Mutti vede i suoi in difficoltà e richiama uno spento Hernandez, inserendo Bacinovic in mezzo al campo e lasciando il solo Miccoli in avanti. La risposta di Beretta è quella più attesa da tutto lo stadio, con Iaquinta che torna in campo, al posto di Rennella. L’ex juventino parte subito alla grande, lanciando Santana in contropiede con un bel colpo di tacco. L’argentino si libera bene e pesca in area Mutu, che in spaccata alza di un soffio sopra la traversa di Viviano. L’ingresso di Iaquinta carica i padroni di casa che provano ad alzare il ritmo, di fronte ad un Palermo che si limita a contenere, cercando Miccoli nelle ripartenze. Proprio nel momento di maggior intensità, Beretta è però costretto a richiamare un esausto Santana, il migliore in campo, inserendo Parolo. Con l’uscita di Santana il Cesena perde il suo uomo più ispirato e l’unico in grado di cucire centrocampo e attacco: Iaquinta e Mutu restano infatti spesso troppo isolati e i padroni di casa si allungano e faticano a rendersi pericolosi. Mutti allora torna alle due punte, inserendo Budan, ex di turno applaudito dai tifosi romagnoli. Il finale di gara è infatti tutto rosanero, con gli ospiti che sfiorano il gol del colpaccio prima con Budan e poi con Bertolo, entrambi imprecisi al momento della conclusione.
[Daniele Mazzari – Fonte: www.tuttocesena.it]