Cesena-Torino 2-3: i granata si complicano la vita

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logo-torinoCESENA – Non sarebbe il Toro se non si complicasse la vita anche contro l’ultima in classifica. A Cesena i granata hanno disputato un buon primo tempo prima controllando i padroni di casa e poi stendendoli in poco più di due minuti con gol di Benassi e Quagliarella. Al 20’ Farnerud serve splendidamente Benassi al limite dell’area che tira di destro e beffa il portiere avversario, che non è del tutto esente da colpe poiché arriva sulla sfera, ma gli si piegano le dita e così non riesce a respingerla. Al 22’ è ancora lo svedese, ben imbeccato da Darmian, a scodellare un delizioso pallone per Quagliarella che senza indugiare lo deposita alle spalle di Leali. Il Torino crea anche l’occasione per chiudere definitivamente la gara: Maksimovic (27’) innesca Peres che in area entra in contatto con Leali, però l’arbitro Guida non assegna il rigore, forse perché Bruno riesce un istante prima dell’impatto con il portiere avversario a toccare la palla che finisce poco oltre il palo. Da un rigore non dato a un altro invece assegnato, ma per il Cesena alla fine della prima frazione di gioco (43’). Ze Eduardo serve Brienza in area, Padelli esce per andare sulla palla e i due entrano in contatto, l’impressione, rivendendo le immagini, è che sia il piede di Brienza a finire sul ginocchio di Pedelli e non viceversa, ma l’arbitro è di diverso avviso ed è lo stesso Brienza a riaprire la partita segnando dagli undici metri. La nota più negativa è che Darmian, proprio sul finire del tempo, mentre correva è caduto facendosi male al ginocchio destro e nel secondo tempo non è più rientrato in campo, si spera che sia stata solo una botta senza conseguenze.

Nella ripresa il Cesena, galvanizzato dall’aver accorciato le distanze, ha cercato ripetutamente il pareggio complice anche il Torino che a tratti si è chiuso puntando sulle ripartenze e non ha provato a pressare costantemente. Qualche errore nella mira e qualche palla di troppo persa in mezzo al campo da parte dei padroni di casa, ma anche degli avversari hanno rischiato di far terminare la partita senza altri gol. A provarci senza fortuna sono stati: 49’ Djuric (palla alta), 51’ Quagliarella (tiro debole), 54’ Brienza (parata di Padelli), 60’ Perico (non inquadra lo specchio della porta), 66’ De Feudis (punizione con palla calciata in curva), 71’ Quagliarella (Leali lo anticipa), 72’ Brienza (tiro murato dalla difesa granata), 75’ Pulzetti (tiro fiacco). Il calcio però è imprevedibile e alle volte sa trasformare una gara che sta diventando noiosetta in spettacolo per cuori forti. Prima, al 78’ Maxi Lopez crossa per Quagliarella che incespica sul pallone e non è pronto a tirare in porta, poi all’80’ Defrel non riesce a segnare solo perché Padelli in uscita gli sbarra la strada. Infine in un crescendo rossiniano all’84’ Jansson ha solo da controllare la palla anche se in area, ma inspiegabilmente pur non pressato da avversari abbassa, forse istintivamente, il braccio e finisce per colpirla beccandosi l’ammonizione e soprattutto il rigore. Ancora una volta Brienza dagli undici metri ha la meglio su Padelli e il Torino rischia di vedere sfumata la vittoria. Ma non è ancora finita all’87 Quagliarella serve un pallone filtrante a Maxi Lopez che con un diagonale lo infila in porta realizzando il suo primo gol in granata e soprattutto facendo tornare alla vittoria il Torino e scacciando nuvole nere che stavano addensandosi sopra la squadra, se la vittoria fosse sfumata. Così il Torino ha chiuso il girone d’andata al tredicesimo posto con ventidue punti, in attesa di sapere questa sera il risultato del Verona che affronterà la Juventus e ha un punto in meno, mentre il Cesena resta ultimo a pari del Parma con soli nove punti.

In attesa che Cairo e Petrachi prendano un altro attaccante e almeno un centrocampista la squadra può affrontare la seconda parte del campionato puntando in attacco su Quagliarella e Maxi Lopez, due che se messi nella giusta condizione possono trovare l’intesa che risolleva le sorti in zona gol, e Farnerud che riesce a dare il là alla manovra offensiva molto meglio di El Kaddouri. Le ingenuità come quella commessa da Jansson possono essere perdonate vista la giovane età del giocatore, un po’ meno non chiudere le partite quando l’avversario è ultimo in classifica e ha una tra le peggiori difese del campionato abbassando il ritmo e passando parte del secondo tempo nella propria metà campo a controllare le mosse altrui in attesa che un errore regali la palla per provare l’affondo. Essere più precisi nei passaggi e avere una mira migliore sottoporta aiuterebbe perché quando si affrontano avversari di maggiore livello certi errori si pagano a caro prezzo. Il Torino può fare meglio di quanto si è visto finora a patto che tutti facciano la loro parte.

[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]