Champions, Juventus: come battere il Barça?

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watch-uefa-champions-league-live-streamL’assenza di Chiellini complica parecchio i piani di Allegri che da settimane sta ripassando il suo piano tattico per battere il Barcellona o almeno provarci. Fino a ieri abbiamo sempre detto che in una finale le probabilità di vittoria sono sempre 50 a 50, l’infortunio di un difensore rapido nel breve, fisico e carismatico, ci costringe, ragionevolmente, a scendere di un dieci per cento, 60 Barca 40 Juve. Sperando di sbagliare.

Allegri sa benissimo che un attacco da 120 gol come quello degli spagnoli è immarcabile. Messi, Suarez e Neymar non si possono prendere nell’uno contro uno, impensabile una marcatura stretta a uomo, prima o poi ti fregano. Ecco allora studiata la marcatura a tutto campo che prevede un grande pressing a cominciare dagli attaccanti, per impedire al Barca di ragionare, di liberarsi facilmente per il passaggio ai Tre Tenori. Occupazione degli spazi in orizzontale, molto pressing, chiusura delle linee di passaggio, per cercare di far mettere in moto il meno possibile i geni del gol. Impresa difficile, ma solo così la Juve può provare a riconquistare palla e ripartire negli spazi in verticale visto che il Barca in genere lascia giocare. Dovranno essere bravi i centrocampisti a non far prendere velocità alla palla sulla tre quarti e a non far partire Messi e Neymar a raccogliere il passaggio. Il carattere e l’aggressività della Juve, ma anche la capacità tecnica di tenere palla e comunque far gioco, saranno le armi da sfruttare. Al posto di Chiellini forse Barzagli se sta bene. L’alternativa è Ogbonna. Per il resto formazione fatta con Buffon, Lichsteiner, Bonucci, Evra; Marchisio, Pirlo, Pogba; Vidal; Tevez e Morata.

Questa Juve proverà a entrare nella storia e centrare il triplete, ma comunque sarà una stagione straordinaria e molto logorante per un gruppo che ha dato molto. Per questo, come vi abbiamo già detto, per non ripetere l’errore dell’Inter nel 2010, la Juve ha deciso di rinnovare e rinforzare parecchio questa rosa. Che, tra l’altro, perderà comunque un giocatore importante come Pirlo che ha già comunicato alla società la sua intenzione di chiudere negli Usa o nei paesi arabi.

Dopo Dybala e Khedira e la decisione di portare in ritiro con l’assenso del Sassuolo sia Zaza che Berardi per decidere poi se riscattarli entrambi o uno solo, Marotta e Paratici stanno tessendo una tela straordinariamente ambiziosa. Come sappiamo ci sono circa cento milioni da spendere derivanti da tutti i premi collegati alla Champions.

E poi c’è in ballo il discorso Pogba che condiziona non poco. Ma anche per Vidal stanno arrivando offerte molto importanti, quindi uno dei due potrebbe anche partire. L’idea è sempre quella di vendere il francese per una cifra irrinunciabile. Si aspetta l’ufficializzazione dell’offerta del City per 120 milioni, già ventilata da molti giornali inglesi. Si sono già mposse Barcellona e Chelsea. La Juve deciderà entro la metà di giugno per programmare meglio.

Allora ecco la tela di Marotta, con il denaro cash come ha preso Dybala, conta di convincere il Bayern a cedere Benatia che non ha legato molto né con Guardiola né con l’ambiente. Il fatto che la Juve abbia deciso di girare in prestito il giovane Rugani alla Samp dopo averlo riscattato dall’Empoli, ci dice che in difesa arriverà qualcuno più esperto e più forte. Chi se non Benatia? I tedeschi l’hanno pagato attorno ai trenta milioni, l’operazione si può fare a venticinque. Ma il reparto che ha più bisogno di risorse è il centrocampo. Preso Khedira (annuncio dopo la Champions), la Juve stringerà sugli obiettivi che da tempo vi abbiamo anticipato, vale a dire Allan (in va ntaggio sull’Inter) e Witsel per il quale sono scese le pretese dello Zenit e il giocatore ha già dato l’ok. Venti i milioni offerti ai russi. In attesa di chiudere i bianconeri hanno gli occhi anche su Kondogbia del Monaco, obiettivo anche dell’Inter. La liquidità della Juve la pone sempre in vantaggio. Ma sempre per il centrocampo, l’obiettivo è anche un giovane, Embolo del Basilea, 18 anni, tra i dieci più forti d’Europa per l’Uefa. Si sta lavorando anche con il Chelsea, appunto, in chiave Pogba. Un elemento da mettere sul piatto, come già detto da tempo, è Oscar che piace molto ad Allegri come trequartista. Sempre in piedi anche il discorso con il Psg. Lo sceicco dopo un raffreddamento è tornato a fare due conti. Ibra resterà, Cavani si può cedere. Vedremo cosa deciderà la Juve che intanto ha preso il vice Buffon, Norbeto Neto a parametro zero, anche lui nell’ottica del ringiovanimento. Crescerà all’ombra di Buffon.

Dovrà crescere in fretta anche il Milan di Mihajlovic. Il nuovo tecnico ha chiesto un ringiovanimento della rosa, vuole gente motivata che lo segua, non vecchi che pretendono il posto. Intanto vorrebbe Eder e Soriano, suoi pupilli della Samp. Rischia Montolivo con il quale non era in sintonia a Firenze. La mancanza di liquidità sta invece rallentando il mercato dell’Inter. Per il rinnovo di Icardi Thohir si è svenato. Per Tourè è rimasto solo uno spiraglio molto remoto: l’arrivo di Pogba al City. Il sondaggio per Kondogbia ha spaventato. Jovetic si può prendere, il giocatore ha detto ok, ma Ausilio non può ancora chiudere. Sarà un mercato complesso rispetto alle ambizioni del Mancio.

Tre panchine aspettano un padrone. Meglio due e mezzo. A Napoli dopo il no di Emery il cerchio si stringe su Spalletti. Prandelli costa molto meno e si è offerto a poco, ma non scalda la piazza dopo due fallimenti. C’è il timore di ripetere l’esperienza negativa fatta con Donadoni, anche Prandelli non è da Napoli. Sarri è l’ultima idea di De Laurentiis: costa poco e gioca un bel calcio. Sarebbe da Napoli, ci vuole coraggio e in certi casi aiuta.

Da Napoli sarebbe ancora pure Higuain, ma lui ha detto stop. Due anni senza Champions non li regge, per di più l’agguato dell’alstra sera l’ha convinto a mollare tutto e subito. Il Napoli vuole cinquanta milioni, ma ha strappato l’impegno del giocatore a non andare alla Juve, ma solo all’estero. Vedremo.

Tornando alla panchina, De Laurentiis aspetta anche Montella e qui la situazione è pirandelliana. Il tecnico nonostante il contratto, tiene in scacco la Fiorentina. Non si dimette e non dice ufficialmente che resta, salvo un comunicato ambiguo a tarda ora che si puo’ leggere in tanti modi, sembra una guerra di posizione.

Comunque Della Valle si è stufato e da ieri ha virato su Paulo Sousa del Basilea, la telefonata di Montella potrebbe arrivare troppo tardi. Situazione assurda per molti versi. L’arrivo del giovane direttore sportivo portoghese Pedro Pereira dal Braga, come responsabile dell’area estera, è una pista che porta ancora di più verso Sousa, un altro portoghese. L’ha consigliato lui?

Chi abbia consigliato Sarri alla Roma è sicuramente il suo grande campionato. Il contatto c’è stato per ammissione dello stesso tecnico. E Garcia? Sembra alle corde, gli avvenimento degli ultimi giorni fanno pensare a una rottura imminente. Ma Sabatini tiene in caldo anche Mazzarri e ci sta provando con Emery che dopo il no al Napoli potrebbe dire si alla Roma. Pochi giorni per sapere.

[Enzo Bucchioni – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]