Champion’s League, Atlentico Madrid Milan 4-1: poker spagnolo, i rossoneri durano un tempo

Ci siamo, il Vicente Calderon è pronto, con i suoi 50.000 tifosi,  ad accogliere Atletico Madrid e Milan nella partita valida come ritorno dell’ottavo di finale di Champions che all’andata ha visto prevalere gli spagnoli. Le squadre sono quelle annunciate con i madrileni che presentano una sola novità, Felipe, rispetto all’andata, e si affidano in attacco allo spauracchio Diego Costa, mentre  i rossoneri si schierano con l’11 annunciato già ieri sera con Abate preferito a De Sciglio a destra, De Jong ed Essien a centrocampo e Poli tra i tre davanti a supporto di Balotelli.

Inutile dire che questa è la partita che vale una stagione per i rossoneri, da tempo fuori in Tim Cup, lontanissimi dalla zona Champions e lontani da quella Europa League in campionato, uscire stasera renderebbe la stagione fallimentare mettendo sulla graticola tanti dei componenti dell’attuale rosa.

Di certo superare il turno è impresa ai limiti del possibile, troppo forti appaiono i madrileni in questo momento, e, per restare ai numeri, neppure la cabala è poi così benevola con i rossoneri che, in tempi recenti, hanno conquistato la qualificazione in trasferta, dopo il passo falso in casa, solo a Monaco contro il Bayern (annata in cui poi il Milan conquistò la Coppa).

L’atmosfera è caliente a dir poco quando le squadre entrano in campo, gli spagnoli cominciano aggressivi e altissimi intimorendo i rossoneri e già al 3′ passano in vantaggio, Essien perde una palla sanguinosa sulla linea laterale a 25 metri dalla porta, Gabi inventa un cross tagliato che pesca Diego Costa, abile a liberarsi di Rami, solo in area, l’ex brasiliano si lancia in volo e tocca in acrobazia battendo Abbiati.

Il Milan accusa il colpo e rischia di subire il raddoppio poco dopo quando Godin devia dal dischetto una punizione battuta indietro dalla fascia, la palla sfila a lato. Con il trascorrere dei minuti l’Atletico, inspiegabilmente, arretra il baricentro e si mette a difesa della propria metacampo con 11 uomini dietro la palla, diventa difficile per gli ospiti trovare varchi e creare opportunità, al 25′, dopo la prima, lunga, insistita azione in palleggio arriva al tiro con Balotelli che in mezza girata calcia a lato.

Al 27′  Balotelli serve Poli sulla fascia destra, il suo cross tagliato è preciso e trova Kakà appostato sul secondo palo che tocca di testa e supera Courtois , 1-1 e speranze che si riaccendono. I colchoneros vanno in totale confusione e difendono sempre più bassi, totalmente passivi, al 35′ Taarabt disegna un cross dal fondo per la testa di Kakà che, dai limiti dell’area piccola, colpisce ancora di testa spedendo la sfera due palmi sopra la traversa.

Il Calcio è davvero scienza insondabile, quel che accade al 40′ sa di beffa assurda ed immeritata, in una delle rarissime sortite offensive degli spagnoli la sfera arriva al limite dell’area ad Arda Turan che calcia senza troppe pretese, Rami va in opposizione e viene colpito dalla sfera che si impenna e se ne va dalla parte opposta rispetto a quella cui era diretta, Abbiati non può che guardare, completamente spiazzato, la rete gonfiarsi 2-1 per la gioia irrefrenabile di uno stadio che da un quatto d’ora osservava attonito ed in silenzio. Il Milan accusa il colpo e rischia il tracollo quando 2′ dopo Garcia in rovesciata spettacolare manda la palla a 10 cm dal palo. Nel finale spreca ancora un potenziale contropiede pericoloso l’ inguardabile, fin qui,  Balotelli.

La ripresa inizia con Robinho al posto di Taarabt e con Diego Costa che subito scaglia un tiro che si perde a lato, poco dopo, su un corner battuto dal Milan, al 48′,se ne va ancora in ripartenza il brasiliano-spagnolo che serve Gabi il cui tiro dal limite scheggia il palo esterno alla sinistra di Abbiati. L’atteggiamento degli spagnoli è nuovamente di pieno controllo, mentre il Milan torna timoroso e inconcludente, impossibilitato quasi a ad affacciarsi nell’area avversaria.

Bisogna aspettare infatti il 60′ per annotare una conclusione dei rossoneri, è di Mario Balotelli, su punizione, che la barriera devia in angolo. Dopo un paio di conclusioni fuori di misura di Costa e Garcia, al 66′ , a coronamento di una bella iniziativa personale, Robinho calcia da posizione decentrata obbligando Courtois ad una difficile respinta. Al 68′ esce uno spento ed inutile Essien che lascia il posto a Pazzini, ultima carta offensiva di Seedorf, ma, al 71′, su una punizione dalla destra Garcia va ad impattare di testa nel cuore dell’area e fa tris…..

La dea bendata in questi 180′ si è schierata decisamente contro il Milan,  al 72′ Kakà trova Robinho, abile a smarcarsi in area, la girata è tanto bella quanto iellata, Courtois è superato, la traversa respinge la sfera. Al 77′ tocca a Muntari sostituire un generoso De Jong, ma oramai si gioca solo per arrivare al 90′, Simeone sostituisce  Turan e Koke concedendo loro gli applausi del Calderon. All’84′ Diego Costa si inserisce su un’iniziativa di un compagno, penetra in area e scarica un diagonale che colpisce il palo interno e si insacca 4-1 e giù il sipario!

Vince dunque largamente l’Atletico, che passa il turno, come previsto e prevedibile, troppo netta la differenza tra le squadre in campo, gli spagnoli sono ben organizzati, quadrati e si esaltano nelle giocate delle loro stelle, Diego Costa su tutti, ma hanno anche dimostrato di non essere ancora una vera big soffrendo, sull’1-1, per un quarto d’ora buono in cui hanno rischiato addirittura di andare sotto, poi ci ha pensato ‘la buena suerte’ con lo sfortunato autogol di Rami a mettere la partita in discesa.

Esce battuto, quasi umiliato nel finale, un Milan che ha faticato all’inizio, ha messo la testa fuori dall’acqua , ha illuso che la grande impresa fosse possibile e poi è affondato sommerso dai soliti difetti, dalle solite amnesie, dalle solite disattenzioni. Milan fuori anche dalla Champions e stagione ormai marchiata a fuoco come fallimentare, nei 180′ nulla è andato nel verso giusto, tutte le situazioni che potevano andare male sono andate peggio, tre legni colpiti e tanta altra sfortuna seminata qua e là nei momenti topici del match, ma l’impressione, davanti agli occhi di tutti, è che, in questo momento, il Milan viva ormai di ricordi, bellissimi ricordi certo, mentre la realtà è davvero sconfortante, le grandi stelle non ci sono più e, se si vuole ritornare ad essere competitivi in Italia ed in Europa, urge cambiare registro, tornando ad investire sui giovani  migliori e su qualche stella, non certo su parametri zero ed ex campioni…

A Seedorf ed alla società l’arduo compito di ricostruire!

[Giuseppe Floriano Bonanno – Fonte: www.ilveromilanista.it]

Redazione
Condividi
Scritto
Redazione

Calciomagazine ® 2005 - 2024 - Notizie Calcio supplemento al Giornale Online L'Opinionista
p.iva 01873660680 Testata giornalistica Reg. Trib. di Pescara n.08/08 dell'11/04/08 - Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009
Calciomagazine sui social - Redazione - Privacy Policy - Cookie Policy