“C’è del marcio in Danimarca” ed è l’approccio della Juve contro qualsivoglia rivale di casa: un anno fa, fu pari contro i debuttanti del Nordsjaelland; ieri, al cospetto dei più noti (ma non meno deboli) uomini del Copenaghen. Ieri come allora, 1-1 in rimonta: la scorsa stagione, rimediò Vucinic; stavolta, Quagliarella. Che ha segnato all’esordio europeo come l’anno scorso, quando contro il Chelsea colpì pure una traversa, come ieri del resto. Quagliarella, che è stato uno dei cambi scelti da Conte per una Juve con un volto nuovo per reparto (Ogbonna per Barzagli, Peluso per Asamoah e appunto il napoletano per Vucinic) rispetto all’assetto teoricamente titolare ma con una faccia diametralmente opposta.
«É chiaro che i valori sono differenti a nostro vantaggio, ma proprio qui sta l’insidia: ci dev’essere il giusto approccio mentale, la giusta motivazione». Chissà cosa avrà pensato un tribuna Beppe Marotta, allora, nel ripensare alle sue affermazioni poco prima della partita e nel vedere il “marcio” spettacolo davanti ai suoi occhi. Inizio da incubo, infatti, soprattutto per la linea difensiva di movimento: prima Ogbonna, schierato al centro, ha atterrato dopo pochi secondi Adi e concesso ai danesi la punizione calciata sulla barriera da Bengtsson; poi Bonucci ha regalato il pallone ancora ad Adi, incapace di fare meglio di un tiro debolmente indirizzato tra le braccia di Buffon; infine, come sabato contro l’Inter, il pasticcio, l’ha realizzato Chiellini.
A Milano si era addormentato a favore di Alvarez, ieri ha dato via libera a Jorgensen, che si è ritrovato libero di calciare in occasione di una punizione di Braaten. Colpevole, il difensore toscano ha continuato a sbagliare parecchio (clamorosi il retropassaggio ciccato al 38′, che quasi lanciava un avversario in porta), miglior (si fa per dire) rappresentante di una Juve caduta nel peccato che non doveva commettere: superficialità. Ne ha beneficiato un Copenaghen, che sognava di disputare la partita della vita, ma che non immaginava di ritrovarsi a viverla: buone trame, applausi del pubblico, coraggio nel tentare nuove sortite offensive. Serviti male (non pochi i loro richiami ad evitare lanci lunghi), Tevez e Quagliarella ci hanno provato subito dopo lo svantaggio, ma si sono visti respinti da Wiland. Che al 20′ si è superato, respingendo prima un colpo di testa di Chiellini su cross di Vidal e poi il tiro ravvicinato a botta sicura di Pogba.
Miracoloso, il portiere danese, nel primo tempo, impotente ad inizio ripresa: lo ha graziato Tevez al 6′ (sprecone su un lancio millimetrico di un redivivo Pirlo), lo ha trafitto Quagliarella al 9′. Su suggerimento di Peluso, l’attaccante napoletano ha scaricato in rete pallone, frustrazione e voglia di rivalsa. Pavoneggiante ed orgoglioso nella prima frazione, il Copenaghen si è immediatamente sgonfiato dopo il pareggio. Questione di testa e di fiato.
Ha sentito forte l’odore del sangue, la Juve, e come uno squalo si è gettata sulla preda: prodigioso fino a poco prima, Wiland si è rivelato insicuro su un tiro da fuori di Pirlo (15′); la traversa, poi, ha strozzato l’urlo in gola di Quagliarella, di testa ad un passo dalla doppietta. La reazione danese è stata tutta in un tentativo da lontano di Jorgensen (graziato per un fallo da macellaio su Chiellini), finito di poco alto.
Poi, solo assedio bianconero e di nuovo Wiland versione supereroe su Vidal e Giovinco (Llorente non entra manco per disperazione). Un’altra occasione sprecata da Tevez, l’ultimo sussulto della partita. Lì dove Platini debuttò in Europa con la maglia della Juve (gol dello 0-1 nell’1-4 contro il Hvidovre), l’argentino delude. Come tutti i compagni, cui la Sirenetta proprio non vuole sorridere.
TABELLINO:
Copenaghen (4-4-2): Wiland; Jacobsen, Bengtsson, Mellberg, R. Sigurdsson; Claudemir (86′ Margreitter), Delaney, Bolaños (79′ Toutouh), Adi (69′ Gislason); N. Jørgensen, Braaten. A disposizione: Jensen, Remmer, Kristensen, Santin. All.: Solbakken
Juvenuts (3-5-2): Buffon; Chiellini, Ogbonna, Peluso (73′ De Ceglie); Bonucci, Lichtsteiner (87′ Isla), Pogba, Pirlo, Vidal; Tévez, Quagliarella (76′ Giovinco). A disposizione: Storari, Padoin, Asamoah, Llorente. All.: Conte
Arbitro: Bebek (Cro)
Rei: 14′ Jorgensen (C), 54′ Quagliarella (J)
Ammoniti:Lichtsteiner, Peluso, Vidal (J), Peluso, Mellberg (J)
[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.it]