Nutriamo ancora qualche perplessità riguardo al modulo: francamente, il 4-2-3-1 ci sembra una strategia molto adatta per squadre che decidono di impostare una partita difensiva [il Chievo ha fatto questa scelta, ed anche il Malaga visto ieri sera si preoccupava più che altro di non perdere la sfida del Meazza], ma poco efficace per fermare squadre che pressano e attaccano; attendiamo una controprova sul campo, ma un solo mediano di rottura con dietro la difesa attuale del Milan per noi è una scelta che potrebbe creare problemi di equilibrio. Tutto questo a dimostrazione che la strada è ancora lunga e non ci sogniamo nemmeno lontanamente di definire questa squadra pronta per lottare alla pari con le grandi d’Europa e d’Italia; ma rispetto a qualche settimana fa indubbiamente sono stati fatti dei passi avanti almeno dal punto di vista del gioco e della tattica. In alcuni frangenti di gioco i limiti di questa rosa si palesano ed è avvenuto anche stasera: ma il Milan di Ibra e Thiago non esiste più e stiamo parlando dell’anno zero di una nuova avventura, come piace definirlo a Galliani. Il tifoso che si mette in questa ottica dunque deve accettare e comprendere gli sbagli visti questa sera; non poteva accettare invece i continui cambi di modulo e di giocatori visti fino a qualche settimana fa. La speranza è che si sia trovato un buon punto di partenza e alcune certezze dalle quali non si deve più prescindere da qui a Giugno.
LA PARTITA
Il primo tempo dei ragazzi di Allegri è incoraggiante: si rivede a San Siro il Milan che ha battuto agevolmente il Chievo Sabato; buon gioco, buona personalità, mentalità offensiva. Sono i rossoneri che controllano la partita, per la verità approfittando di un atteggiamento abbastanza prudente del Malaga, e hanno il baricentro più alto: e se per una sera El Sharaawy, schierato nonostante un leggero affaticamento, non brilla come al solito, ci pensa Bojan Krkic a farsi carico della manovra rossonera. Il giocatore spagnolo ci è piaciuto davvero tanto in queste due partite nelle quali è stato schierato come trequartista: dopo un paio di mesi in cui è stato davvero un oggetto misterioso sembra aver trovato il suo posto ideale nello scacchiere tattico rossonero. Non è un trequartista di ruolo, ma con lui in quella zona del campo il Milan guadagna un giocatore dai piedi educati, capace di smistare i palloni e dirigere il traffico nello sviluppo della manovra offensiva, che all’occorrenza però sa far male partendo da dietro in progressione e può entrare in area fungendo da spalla per il centravanti. Il trio El Sharaawy-Bojan-Emanuelson risulta così molto mobile e ben coordinato e mette in difficoltà la retroguardia del Malaga; calerà nel secondo tempo, ma nella prima frazione di gioco si muove molto bene. Ma purtroppo per i rossoneri quando si crea ma non si riesce a finalizzare la mole di gioco creata, molto spesso si viene puniti. Ed è quanto accade quando Isco indovina un corridoio difficilissimo per Eliseu, che da pochi passi insacca nell’unica occasione vera concessa agli spagnoli: il trequartista Spagnolo andava contrastato più efficacemente nell’occasione dalla retroguardia rossonera, ma l’intuizione del giovane trequartista è allo stesso da applausi. I rossoneri però non si danno per vinti e scendono in campo con caparbietà nel secondo tempo: il Milan gioca peggio rispetto alla prima frazione, ma lo fa tenendo bassa la testa e attaccando costantemente gli avversari; se c’è una cosa che non si può rimproverare a questa squadra, anche nei momenti di precedente difficoltà, è che mai si è lasciata andare dal punto di vista psicologico: la reazione c’è stata sempre.
E la reazione, come a Palermo, da i suoi frutti anche questa sera: Alexandre Pato insacca da pochi metri sfruttando un cross perfetto di Constant [finalmente un terzino che sa crossare ndr] e un errore in marcatura della difesa del Malaga. La partita finisce 1 a 1 ma complice il successo dell’Anderlecht contro lo Zenit di Spalletti è un risultato che avvicina i rossoneri al traguardo degli ottavi. Servirà un successo in Belgio e non perdere a San Siro contro la squadra di Spalletti per centrare l’obiettivo: il Milan visto questa sera è perfettamente in grado di farlo.
[Alessandro Alampi – Fonte: www.ilveromilanista.it]
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