Come indicato da Massimiliano Allegri in conferenza stampa, sono pochi i dubbi di formazione per i rossoneri. L’unica maglia ancora non assegnata definitivamente è quella della mezzala sinistra, con Sulley Muntari favorito su Andrea Poli per partire da titolare: il tecnico livornese, come dichiarato nel post partita di Milan-Sampdoria, dovrebbe scegliere il ghanese e tenere in panchina il centrocampista di Vittorio Veneto, apprezzato per la capacità di spaccare le partite partendo dalla panchina. Per il resto, la formazione è praticamente definita. La linea arretrata sarà infatti la stessa vista sabato sera contro la Samp, con Abate, Zapata, Mexes e Constant (ancora panchina, dunque, per l’ex Lanciere Emanuelson) mentre davanti alla difesa agirà Nigel de Jong, sempre più insostituibile per questa squadra. Tra i pali confermato Abbiati, galvanizzato per aver superato Sebastiano Rossi quale portiere con più presenze nella storia rossonera (331 in totale).
Ecco dunque il probabile undici del Milan in vista dell’importante match di domani sera contro l’Ajax:
MILAN (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Zapata, Mexes, Constant; Montolivo, de Jong, Muntari; Birsa; Balotelli, Robinho.
TEGOLA EL SHAARAWY – Nel Milan si ferma ancora El Shaarawy, stavolta per una microfrattura al quarto metatarso del piede sinistro. Inutile dire che salta l’incontro con l’Ajax e sicuramente quello contro la Juventus di sabato. Il Faraone stesso ha twittato di non credere che gli sia capitata pure questa. Di questo passo, accanto alla figura del medico sociale, occorrerà pensare all’esorcista per questo povero diavolo! Rimane il fatto che questo è un inizio di stagione dai toni a dir poco drammatici per quanto si è riempita l’infermeria, praticamente ancor prima di iniziare a giocare su serio. Quali siano le cause è difficile a dirsi; se siano imputabili alla preparazione imposta dal playoff di Champions League è da dimostrare, sebbene abbia costretto ad essere “pronti” per due partite a fine agosto e quindi, giocoforza, a diminuire i carichi di lavoro che di solito mettono benzina nel serbatoio per tutta la durata del campionato. Ma questo non sembrerebbe essere l’unico motivo: ci sono stati anche infortuni di gioco che dipendono solo dalla fatalità.
Quanto ad El Shaarawy, dato per rientrante fino a stamane, è una tegola che non ci voleva; meno preoccupante e grave di altri fastidi, ma pur sempre un intoppo di cui tutti avrebbero fatto volentieri a meno. Innanzitutto il Milan, soprattutto in Italia, non ha molte alternative ad un Matri sin qui sottotono e poco incisivo. Secondariamente, ma non per importanza, per il ragazzo stesso, finito via via ai margini del Milan nello scorso girone di ritorno, in cui segnò solo nel derby dopo aver fatto vedere meraviglie all’andata, fino ad arrivare alle panchine in Nazionale nella Confederations Cup. Non fossero bastate le voci di un suo sacrificio per motivi contabili e le variazioni tattiche attese e nella pratica mai attuate, visto che né Kakà (una sola partita all’attivo e poi fermo ai box), né tantomeno Saponara hanno praticamente giocato nel ruolo di trequartista puro, per il Faraone si prospettavano tempi duri fatti di panchina. Non poter giocare per infortunio quando pure i concorrenti sono out è davvero triste. Confidiamo però nell’orgoglio di un ragazzo che, stando alle parole di Adriano Galliani, ha detto no a tanti quattrini pur di rimanere al Milan: basta attendere poco per il pieno recupero ma soprattutto ridargli la fiducia di cui ha goduto lo scorso anno.
[Esposito/Soffientini – Fonte: www.ilveromilanista.it]
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