La Juventus resta imbattuta in Champions, ma il pareggio raccolto con il Nordsjaelland equivale ad una sconfitta. Il gol di Vucinic, che pareggia i conti dopo la punizione di Beckmann, è una mezza consolazione. Non può essere altrimenti anche perché lasciare punti alla squadra danese significare complicare maledettamente un girone che nascondeva già enormi insidie. A Copenaghen, dove gioca la squadra danese visto che il suo stadio a Farum è troppo piccolo, la Juventus ha fallito un’occasione troppa ghiotta che poteva valere il sorpasso al Chelsea, sconfitto 2-1 dallo Shakhtar Donetsk, e che invece resta avanti di una lunghezza in classifica, conservando il secondo posto nel girone.
I danesi tra le mura amiche ne avevano già presi quattro dal Chelsea, per poi incassarne altri due alla Donbas Arena in Ucraina e dell’importanza della gara ne erano consapevoli gli stessi giocatori juventini. “Questa partita è decisiva per il nostro futuro in Champions. Abbiamo pareggiato le prime due gare, è ora di vincere – aveva tuonato Marchisio nella conferenza stampa della vigilia -. non possiamo permetterci di sbagliare. Non ci sono partite facili. Servirà grande attenzione contro una squadra che fa un buon calcio”. Dello stesso avviso Angelo Alessio: “Abbiamo grande rispetto per il Nordsjaelland, è una buona squadra. Ha giocato bene sia contro lo Shakthar che contro il Chelsea, con un buon possesso palla. Noi dovremo essere consapevoli di questo, ma se non vinciamo sarà dura pensare di poter andare avanti in Champions”. Proprio così.
La Juventus, dopo lo schiaffone su punizione, ha comunque reagito sfiorando più volte il pareggio e poi addirittura la vittoria nel finale. Considerando però lo spessore dell’avversario non può bastare. Un’intera frazione di gioco regalata e tanti errori di un centrocampo che è parso irriconoscibile. Non si può non sottolineare, inoltre, che il turnover disposto da Antonio Conte evidentemente ha lanciato un messaggio strano alla squadra, che non ha avuto il solito approccio alla gara e non ha mostrato l’intensità che la caratterizza. La caratura dell’avversario, e la difficoltà della trasferta di domenica a Catania, hanno indotto l’allenatore juventino a risparmiare alcuni elementi, reduci dal duro match col Napoli, ma che hanno dimostrato di essere fondamentali. Ha fatto bene Mauricio Isla sulla corsia di destra, preferito a Caceres, mentre non si può dire la stessa cosa di De Ceglie ed in difesa è stato risparmiato Barzagli che ha lasciato spazio a Lucio. In attacco fuori Vucinic, non ancora al top, ed è in coppia con Giovinco è stato scelto Matri e non Quagliarella. Nel finale c’è stato spazio anche per Bendtner che però non è riuscito a regalare la vittoria ai suoi. In Champions in bianconeri non vincono dal novembre 2009 ed ora, per passare il turno, oltre a battere i danesi -che intanto raccolgono il primo punto Champions della loro storia – nella prossima partita dovranno sperare che non arrivi una vittoria dei blues. Altrimenti saranno dolori.
TABELLINO:
Nordsjaelland (4-2-3-1): Hansen; Parkhurst, Okore, Runje, Mtiliga; Adu, Stokholm; Lorentzen (43′ st Christiansen), Laudrup (25′ st Christensen), John; Beckmann (22′ st Nordstrand). A disp.: Villadsen, Gundelach, Ticinovic, Petry. All.: Hjulmand.
Juventus (3-5-2): Buffon; Lucio (31′ st Bendtner), Bonucci, Chiellini; Isla, Vidal (38′ st Giaccherini), Pirlo, Marchisio, De Ceglie; Matri (22′ st Vucinic), Giovinco. A disp.: Storari, Caceres, Marrone, Pogba. All.: Alessio.
Arbitro: Aytekin (Germania)
Reti: 5′ st Beckmann (N), 36′ st Vucinic (J)
Ammoniti: Runje, Mtiliga (N); Marchisio, Chiellini (J).
[Antonio Gaito – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]