Dopo il verde fluorescente, il blu notte: la Juve cambia colori, non atteggiamento da trasferta. La squadra di Allegri tiene la palla per raffreddare l’aggressività dei biancorossi, animati dal pubblico incandescente del “Karaiskákis”, come fatto al “Calderon” contro l’Atletico. I campioni di Grecia non sono quelli di Spagna, in senso negativo per “Madama”. L’Olympiakos parte subito forte, infatti: al 7′ è super Buffon, all’incrocio per deviare una punizione dal limite di Dominquez.
La Juve pare lenta e disattenta. Ma, all’improvviso, accellera. Morata, al debutto dal primo minuto, fa vedere perché è stato preferito a Llorente: scatta sulla fascia destra, manda al bar il diretto avversario, senza poi però trovare assistenza al centro. Sull’angolo, il colpo di testa sempre dell’ex Real per poco non è corretto in rete da Tevez, sottoporta (12′). Rete che arriva al 21′: praticamente stessa dinamica, ma stavolta posizione irregolare dell’”Apache”.
L’Olympiakos, sornione, resta vivo. A trainarlo Dominquez, che al 27′ sfiora il gol della vita: controllo in corsa e tiro al volo in spaccata, da posizione defilatissima. La palla attraversa la porta di Buffon, finendo di poco fuori. Ogni volta che parte il “10″ biancorosso sono dolori per la difesa bianconera, che non regge il suo passo. E lo si vede benissimo al 36′: Dominquez riceve in dono il pallone da un Pirlo distratto, si porta dietro due uomini, allarga per Mitroglu che serve Kasami. Gol: festa greca, tragedia juventina.
Una mischia in area avversaria, una punizione alta di Pirlo: tutta qui la reazione della “Vecchia Signora” nel finale del primo tempo. La discesa negli spogliatoi di Marotta, l’indice inusuale di una Juve bisognosa di strigliata (mancanza di Conte?). Un indecente Andrea Pirlo, il primo accusato: fuori per Marchisio. Ma ad essere indecente è un po’ tutta la Juve, Morata escluso. Scollegati e storditi, i giocatori bianconeri restano a guardare la veemenza dei rivali. Al 60′, Kasami incrocia di un soffio a lato: brivido.
Alla Juve serve il colpo del singolo. Ci prova Morata, sempre lui: lo spagnolo si libera benissimo, ma conclude forte sul portiere in uscita disperata. Poi di testa (alto), poi di piede (respinto). È arrembaggio bianconero: Pogba costringe Roberto al salvataggio, Tevez lo chiama al miracolo (ribattuta su botta sicura). Soprattutto, il portiere greco si supera su Morata: girata nel mucchio, guizzo a spingere la palla sulla traversa. Il pareggio, a questo punto, sarebbe giusto. Perché le occasioni continuano: Tevez trova l’angolino basso ma pure la mano di un Roberto esaltato, Giovinco crea scompiglio senza frutto. Tragedia bianconera.
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[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.eu]
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