Non è più seconda, ma è di nuova lei. La Juve esce sconfitta dal “Bernabeu” ma con la testa alta: la piegano una doppietta di Ronaldo ed un arbitraggio indegno della sfida (calcio di rigore generoso, rosso a Chiellini inesistente). Di Llorente il pari momentaneo, da tutta la squadra (il difensore toscano doverosamente a parte) una prova d’orgoglio. Che, però, non è bastata per evitare una sconfitta che spinge la Juve al terzo posto: il Galatasaray, infatti, ha battuto il Copenaghen nell’altra sfida e superato i bianconeri, in attesa delle sfide di ritorno.
L’ultima volta, era d’oro vestita; ieri, altra totalità di giallo, accompagnato dai pantaloncini blu, più deciso. Decisa fino in avvio, la Juve che neanche un minuto ed era già al tiro: collo esterno di Marchisio a testare i riflessi di Casillas. Finto trequartista, il “Principino”, più che altro regista avanzato rispetto a Pirlo, anche perché Conte ha deciso di preferire Chiellini a Bonucci al fianco di Barzagli, con la prima di Ogbonna da quarto di sinistra. Discorsi tattici che contano poco rispetto all’applicazione concreta in campo. Ed in campo si sentono i grandi giocatori: Di Maria e Ronaldo si sono cercati una volta e subito hanno fatto male. Tocco dell’argentino per l’inserimento del portoghese, seguito solo dalla sua ombra, e dribbling su Buffon in uscita: 1-0 dopo 5′.
Se a Firenze si era liquefatta, a Madrid è rimasta in piedi, la Juve, senza indietreggiare di un centimetro: ci ha provato con Llorente, anticipato da Casillas su cross di Pogba, con Caceres (tiro al volo da fuori) e con Tevez (due, una destra ed una dall’angolo sinistro, conclusioni di pochi giri lontano dallo specchio). Montava, l’onda bianconera, col crescere dei minuti sempre più consistente. Ed al 22′ ha sfondato la diga “blanca”: cross forte di Caceres, colpo di testa quasi a salvare la palla dal fondo di Pogba e tocco felino di Llorente sulla momentanea respinta di un sorpreso Casillas. Juve viva, Juve tonica, Juve impavida. Juve sciocca. Perché, raggiunto meritatamente l’equilibrio, è riuscita a conservarlo per trecento secondi, non di più: leggerezza di Chiellini, che pensava di essere in Italia e si è aggrappato a Ramos, e calcio di rigore per il Real. Ronaldo, dal dischetto, non ha dato scampo a Buffon, che pure aveva battezzato bene l’angolo alla sua destra (29′).
Ancora una volta sotto, ancora una volta pronta nel reagire, la squadra di Conte: su torre di Llorente, Pirlo non ha trovato la porta da un metro (31′). Pallone tra i piedi, per la Juve, che ha provato a temere il ritmo abbastanza alto ed a pressare con insistenza sul possesso dei rivali. Che, una volta ripartiti, hanno sempre spaventato: al 41′, Ronaldo ha sfiorato la tripletta con un rasoterra da fuori.
In svantaggio solo per manifesta superiorità di un solo avversario, “Madama” è tornata in campo per affrontare una ripresa all’arrembaggio. Invece, dopo pochi secondi, ha subìto una falla nella sua barca: Chiellini ha ostacolato Ronaldo ad un passo dall’area di rigore e l’arbitro Grafe, mal suggerito dal guardalinee, ha visto ciò che non c’era (una gomitata a fronte di una leggere manata). Ingiustamente in inferiorità numerica, come se la serata non fosse già difficile, la Juve si è risistemata in un 4-4-1: Conte ha richiamato un buon Llorente (applaudito dai suoi connazionali) ed inserito Bonucci dietro, poi anche Pirlo (omaggiato da un “Bernabeu” evidentemente in vena altruistica) per Asamoah. Il controllo per larghi tratti della prima frazione bianconero, giocoforza è passato ai madrileni, ad un soffio dal colpo del K.O.: palombella deliziosa di Di Maria per Arberloa, assist per Benzema e maldestro tocco alto del francese (fischiato dal pubblico, onesto con gli avversari, non cieco con i suoi).
Rimasta in gioco, risparmiata da Benzema, la Juve ha creduto a lungo nel pareggio. Conte, per alimentare le speranze, ha provato la carta Giovinco, inserendolo per Ogbonna. È la “Formica atomica” ha subito dato segno del suo ingresso, costringendo Casillas a rifugiarsi in angolo con un diagonale da lontano. Da vicinissimo, invece, ha sprecato Khedira, che, solo davanti a Buffon, non l’ha ingannato con un pallonetto debole. Ancora Giovinco ha avuto l’occasione di battere una punizione dai 25 metri. Stessa inquadratura e stessa porta: il pensiero è corso alla magia di Del Piero, nel trionfo di 5 anni fa. Effetto nostalgia. Solo barriera per il “12″ ed un senso di nulla di fatto, che è tornato pochi minuti dopo, quando, lanciato da Bonucci, ha controllato bene ma concluso nulla. Perso anche Vidal, stremato e martoriato, la Juve in nove ha spaventato il Real al punto da costringerlo a rilanci affrettati e poi ad un controllo della palla più per tenersi lontano dalla sua area che per offendere. Orgoglio bianconero, quindi.
Rivalsa turca, invece, nell’altra gara del girone: il Galatasaray ha superato 3-1 il Copenaghen. Tutte nel primo tempo le reti dei giallorossi: colpo di testa di Felipe Melo, raddoppio di finezza di Sneijder e chiusura di forza di Drogba. Inutile, la marcatura di Claudemir nel finale, nella gioia di Istanbul. Lì, il 10 dicembre, la Juve dovrà ragionevolmente giocarsi le speranze di restare in Europa.
TABELLINO:
Real Madrid (4-3-3): Casillas; Arbeloa, Pepe, Ramos, Marcelo; Khedira, Illaramendi (72′ Isco), Modric; Di Maria (79′ Morata), C. Ronaldo, Benzema (67′ Bale). A disposizione: Diego López, Varane, Fábio Coentrão, Carvajal, Bale, Isco. All.: Ancelotti
Juventus (4-3-3): Buffon; Caceres, Barzagli, Chiellini, Ogbonna (69′ Giovinco); Vidal, Pirlo (59′ Asamoah), Pogba; Marchisio; Tevez, Llorente (50′ Bonucci). A disposizione: Storari, Isla, Peluso, Padoin. All.: Conte
Arbitro: Schiffner
Reti: 4′ Cristiano Ronaldo, 29′ Cristiano Ronaldo (R), 22′ Llorente (J)
Ammoniti: Vidal, Cáceres, Sergio Ramos (J), Illarramendi, Modric (R)
Espulsi: Chiellini (J)
[Giuseppe Piegari –