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Che potenziale ha questo Toro?

Domanda da un milione di euro, ma alla quale al momento è impossibile dare una risposta che si basi su certezze, tutt’al più si possono azzardare ipotesi dettate da sensazioni, ma farlo oggi non sarebbe né serio né rispettoso nei confronti dei giocatori, del mister e della società. L’allenatore è lo stesso della scorsa stagione e una buona parte dei giocatori c’erano già l’anno scorso: Lys e Alfred Gomis (quest’ultimo però non frequentava con regolarità la prima squadra), Darmian, D’Ambrosio, Glik, Di Cesare, Ogbonna, Masiello, Stevanovic, Vives, Basha, Suciu, De Feudis,Verdi, Barbosa (giocava con  la Primavera), Bianchi, Sgrigna, Meggiorini e Diop (giocava con la Primavera), quindi visto che al Torino vige la regola che conta il gruppo e su trentadue giocatori averne diciannove che sono già abituati al metodo di lavoro e si conoscono bene indubbiamente aiuta. Se a questo si aggiunge che Gillet, Gazzi e Cerci in passato erano stati allenati da Ventura e che i primi due sono titolari quest’anno – il terzo non lo è ancora solo perché è arrivato negli ultimi giorni di calciomercato, ma ha altissime probabilità di diventarlo – allora l’assetto tattico assume maggiore consistenza. Completano l’organico Agostini, Rodriguez, Caceres e Migliorini in difesa, Brighi, Santana, Birsa, Bakic e Gorobsov a centrocampo e Sansone in attacco. Di questi Brighi, se non avrà problemi fisici, costituisce con Gazzi la coppia titolare in mediana e Santana anche lui, condizione permettendo, dovrebbe essere colui che si prende cura della fascia sinistra.

Quindi ipotizzando un undici titolare composto da Gillet, Darmian, Glik, Ogbonna, Masiello, Gazzi, Brighi, Cerci, Bianchi, Sgrigna o Meggiorini e Santana, quasi tutti i giocatori, a parte Brighi e Santana, sono conoscitori da tempo della concezione del gioco di Ventura e cinque di loro, senza contare la stagione in corso, hanno alle spalle più di cento presenze in A Gillet (122), Gazzi (105), Brighi (302), Bianchi (135) e Santana (232) e tutti gli altri tranne Sgrigna l’erba dei campi della massima divisione l’hanno calpestata: Darmian (15), Glik (16), Ogbonna (23), Masiello (72), Cerci (72) e Meggiorini (74).

Dei non ipotizzati titolari quelli che in serie A non hanno mai giocato, sempre escludendo dal conteggio questo campionato, sono tredici (Lys e Alfred Gomis, D’Ambrosio, Di Cesare, Caceres, Migliorini, Bakic, Basha, De Feudis, Verdi, Barbosa, Sansone e Diop) degli altri, a parte Agostini e Vives che rispettivamente vantano 290 e 51 presenze, i restanti Rodriguez (28), Birsa (9) e  Suciu, Stevanovic e Gorobsov (1) hanno frequentato poco questa categoria.

Tornando alla domanda iniziale è evidente che è difficile dire adesso quanto vale il Torino, perché, a prescindere dal valore di questo campionato e da quello delle altre squadre, i granata sono un mix di giocatori che conoscono il modo con cui vuole farli giocare l’allenatore e altri che lo devono ancora apprendere e la rosa è formata da una parte di calciatori che hanno esperienza della serie A e altri che non la conoscono. Per avere delle certezze sul Torino è obbligatorio quindi attendere e vedere come si comporterà sul campo sia dal punto di vista dell’approccio alle partite sia da quello dei risultati, indubbiamente la partita di domenica con l’Inter servirà in questo senso, anche se non darà risposte definitive.

[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]

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