Le provinciali dettano legge, la nobiltà s’inchina: il Chievo è 1°!
Magari, come impone la logica, sarà il consuetudinario scherzetto che tiene a battesimo il Campionato. Fatto sta che fa sempre sensazione ravvisare la Provincia aitante e il Gotha del calcio annaspante. Si fa portavoce di questo andazzo birichino proprio il team che più di ogni altro ha rappresentato in passato la voce fuori dal coro delle piccole, il Chievo Verona, che s’erge solitario in vetta, guardando dall’alto in basso Principesse (o presunte tali) agghindate di gioielli come il Milan, l’Inter e la Roma, quasi a voler mascherare le loro vere condizioni.
È ovvio che acquisti come Ibrahimovic, Robinho o Borriello facciano sognare i tifosi, ma in pochi ricordano che il calcio è un gioco di squadra, una sorta di gioco degli scacchi, dove ogni singola pedina può rivelarsi utile alla causa. Clamorosa la sconfitta dei giallorossi a Cagliari, sotterrati 5-1 come un team di dilettanti, come un branco di conigli alle prese con un branco di leoni. Il capitombolo della Roma è l’emblema del capovolgimento di fronti che inquieta la nobiltà, che magari saprà riprendersi, ma non è da escludere che prima debba passare da sofferenze immani per tornare a sedersi al banchetto della gloria.
Clamoroso in proposito il k.o. del Milan dei sogni (irrealizzabili?) al cospetto della Cenerentola annunciata Cesena, che invece sta diventando uno spauracchio….I rossoneri addebitano la sconfitta a presunti errori arbitrali: forse l’unico “errore” commesso dal direttore di gara è stato quello di non “mostrar riverenza” verso il Diavolo.
La verità è che il Cesena è un team ben assortito, pieno di giovani speranze come quel Giaccherini che presto vedremo, c’è da scommetterci, in Nazionale. Oltre alle debacle delle big, salta subito all’occhio la vena ballerina delle difese: basti vedere i 6 gol frutto del 5-1 del già citato Cagliari-Roma, o il meglio ripartito…squilbrio del 3-3 fra Juventus e Sampdoria, con i bianconeri che mettono a nudo le vecchie problematiche di un reparto che non vuole saperne di venire a capo delle proprie disfunzioni. La Zebra non riesce a capitalizzare appieno la forma atletica di capitan Del Piero, per la serie “Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare [Seneca]”.