VERONA – Una splendida giornata di sole con temperatura mite fa da cornice alla sfida salvezza tra Chievo e Catania, resa ancor piu’ importante e carica di significato dopo la sconfitta interna del Livorno contro il Verona, che di fatto consentirebbe ad una delle due compagini di compiere un salto triplo in caso di vittoria oggi. Corini opta per un 4-4-2 con Hetemaj piu’ vicino alle due punte Thereau e Paloschi, mentre Maran conferma Keko alto a destra nel consueto 4-3-3.
Il Chievo prova a fare fin da subito il match, ma il Catania controlla bene e sembra mostrare una maggior serenita’ e consapevolezza della propria forza, mentre i padroni di casa appaiono contratti ed i vari errori individuali ne sono la riprova. Le conclusioni di Izco e Lodi impegnano Agazzi, ma nella parte centrale della prima frazione i veneti prendono coraggio e vanno vicinissimi al gol con Paloschi, il cui destro ad incrociare viene respinto da Bellusci a portiere battuto. Poi Guarente spreca un rigore in movimento davanti ad un ottimo Andujar che respinge in controtempo con i piedi.
Dopo una ghiotta chances per Bergessio, al 35° una conclusione a colpo sicuro di Frey viene respinta da Alvarez con il braccio attaccato al corpo. Orsato lascia correre, ma il giudice di porta Bergonzi decreta il penalty trasformato da Thereau. Sulla testa di Keko e sul destro di Keko la reazione dei rosaazzurri, ma entrambe le conclusioni si perdono alte ed Orsato fischia la fine del tempo.
La ripresa inizia con nessun cambio per le due squadre, ed il Catania parte bene con un bel diagonale di Peruzzi che impegna a terra Agazzi e con Alvarez che sottoporta di testa conclude nelle braccia del portiere clivense. Inizia la girandola di cambi con Stoian per Thereau, Fedato per Keko e Plasil per Rinaudo. Castro si sposta sulla destra e Fedato si mette a sinistra. Nel frattempo viene ammonito Bergessio che diffidato saltera’ la trasferta di Genova, ed al 20-esimo minuto la squadra etnea recrimina per un contatto in area su Peruzzi che viene sbilanciato nel momento di concludere in rete. Vibranti proteste da parte di tutta la panchina e di Maran per un contatto che dagli spalti sembrava alquanto dubbio. Sul capovolgimento di fronte la punizione di Guarente trova pronto Rigoni che di testa beffa Andujar con una traiettoria a palombella. Poco dopo esce Castro per un infortunio che sembra essere abbastanza grave (Rigoni, solo ammonito, poteva esser espulso) ed entra Boateng, ma la seconda parte della frazione non regala piu’ emozioni se non una punizione di Lodi ben bloccata da Agazzi.
Difficile trovare un migliore in campo tra le fila dei rossazzurri, la squadra dopo l’episodio del rigore non ha piu’ trovato gli spazi per poter offendere, é mancata la lucidità per poter contrattaccare ed alla lunga per il Chievo non vi sono stati grossi pericoli. Male la vecchia guardia a partire da Alvarez, protagonista sfortunato in occasione del rigore ed anticipato da Rigoni sul 2-0, passando per Lodi che ha sofferto fortemente la marcatura quasi a uomo di Hetemaj. Proprio tale mossa di Corini, studiata in settimana, ha imbrigliato gli uomini di Maran che tornano da Verona con la consapevolezza di aver fatto un passo indietro in termini di gioco, brillantezza e soprattutto risultato.
La scarsa vena di Izco e Bergessio ha fatto il resto, la strada é comunque ancora lunga, non bisognava lasciarsi andare ad eccessivi entusiasmi domenica scorsa, e non bisogna abbattersi oggi. La classifica va vista il meno possibile, i giocatori devono ritrovare lo spirito battagliero che deve mai mancare da qui al termine del campionato e sopratutto negli scontri diretti come questo. Oggi questo spirito si é visto a tratti, e cosi’ non va, bisogna ritrovare compattezza e soluzioni offensive, la squadra ha il dovere e l’obbligo di restare sempre sul pezzo in tutte le gare per tutti i novanta minuti, perche’ la lotta salvezza di quest’anno sara’ combattuta ed incerta come mai negli ultimi anni.
[Giovanni Famulari – Fonte: www.mondocatania.com]