Chievo Verona-Juventus 1-2: nuova rimonta per i ragazzi di Conte

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logo-juventusAnche a Verona non cambia il copione: la Juve vince in rimonta anche al “Bentegodi”, esattamente come domenica. Con qualche differenza, tuttavia. Se con l’Hellas aveva ribaltato la partita già nel primo tempo con la rabbia della strana coppia Tevez-Llorente, contro il Chievo ci ha impiegato più minuti ed ha dovuto poggiarsi su sostegni terzi: la svista di un guardalinee in occasione di quello che sarebbe stato il nuovo vantaggio locale, l’autorete di Bernardini per il gol del sorpasso. Tre punti, comunque: il resto è da moviola e migliorare.

Riguarda proprio tutti, la turnazione di Conte: domenica si era accomodato in panchina Buffon, ieri è rimasto a guardare Tevez. Per la prima volta nella stagione senza il trascinatore argentino, la formazione bianconera ha visto la conferma di Llorente ed Isla e ben quattro cambi. Ormai, chiaro il disegno del tecnico, praticamente sistematico: un giocatore (presunto) titolare fuori per reparto, quattro in tutto. Al “Bentegodi”, è stata la volta del jolly difensivo Ogbonna (per Bonucci), del rientrante Marchisio (per Vidal), di Peluso (per Asamoah) e di Quagliarella (per l’”Apache”). Mezza bocciatura per Giovinco, quindi, che sarà pure il «cocco» dell’allenatore, ma intanto è l’unico attaccante a non essere ancora mai partito titolare. Titolare nel Chievo, invece, l’ex Estigarribia (inedito ruolo di mezzala), come per la prima volta Claiton (ancora assente Dainelli) al centro della difesa e di nuovo Théréau al fianco di Paloschi davanti.

Di nuovo per la Juve, in ogni caso e come previsto, una squadra con dieci uomini nella propria metà campo da affrontare: più aggressivi dei cugini veronesi, non meno chiusi di loro, i ragazzi di Sannino. Che come quelli di Mandorlini hanno sofferto per circa mezz’ora (rischi pochi: due colpi di testa alti di Quagliarella e Pogba) ma hanno gioito per primi. A Torino fu Cacciatore a gelare o bianconeri, ieri ci ha pensato…Buffon: rinvio orribile del portiere, dritto sui piedi di Sardo che non ha pensato un secondo prima di servire Théréau, pronto a girare in rete (27′). Per la quarta volta di fila sotto, la Juve ha provato subito a risalire, senza riuscirci immediatamente come nei precedenti in campionato (2′ per recuperare l’Inter, 4′ contro il Verona): ci hanno provato Quagliarella (volée ribattuta dalla testa di un difensore), Pirlo (tiro da fuori deviato in angolo), ancora la punta napoletana (conclusione da lontano, respinta con in pugni da Puggioni), Llorente (colpo di testa in retromarcia ad un passo dalla porta, troppo debole).

Quel che non è riuscito a trovare negli ultimi venti minuti nel primo tempo, la squadra bianconera, l’ha colto dopo pochi secondi nella ripresa. Non senza sacrifici, però, per Quagliarella. Che per siglare la sua seconda rete stagionale ha prima saggiato i riflessi di Puggioni con un colpo di testa a botta sicura, poi ha colpito traversa e palo sulla ribattuta ed infine è riuscito ad appoggiare oltre la linea. Oltre l’ultimo difensore della Juve, invece, non era Paloschi, qualche istante dopo: la veemente reazione veronese ha partorito un tiro di Bentivoglio, mal respinto da Buffon, che ha servito l’ex Milan, lesto ad approfittarne. Il guardialinee – diciamo in buonafede – ingannato dal movimento di Théréau, ha alzato la bandierina, scatenando le (giuste) proteste degli uomini di Sannino ed i (comprensibili) sospiri di sollievo di quelli di Conte.

Che ha visto aleggiare sul “Bentegodi” il fantasma delle “occasioni sprecate” quando Puggioni ha preso a dire “no” a tutti i tentativi di Pirlo e compagni: pericolosi da lontano Chiellini, Marchisio e Pogba; sempre pronto l’estero difensore. Tradito, però, proprio da un suo difensore: Bernardini, che pare avesse chiesto il cambio poco prima, ha deviato alle sue spalle un traversone del francese, nell’anticipare Llorente. Frittata veronese. Aiutata da arbitro e fortuna, la Juve ha poi controllato senza particolare fatica il moto d’orgoglio del Chievo, mai realmente insidioso dalle parti di un Buffon, graziato in una serata evidentemente poco felice. A provare a far male è stato Tevez, entrato nell’ultimo quarto d’ora ed impegnato in un “uno contro tutti” con la difesa gialloblù. Niente di eccezionale, quanto bastava per tenere il pallone lontano dalla propria area e difendere la vittoria.

Ancora in rimonta, ancora senza entusiasmare.

[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.it]