PRIMO TEMPO – Alla ricerca della continuità. L’ha invocata Petkovic, non vuole fermarsi. La Lazio arriva a Verona con tante certezze e l’intenzione di continuare a cavalcare l’onda lunga delle vittorie contro Atalanta e Palermo. Il Chievo, dal canto suo, è reduce dalla sconfitta contro il Parma. Di Carlo spera di sfatare il tabù Lazio che, al Bentegodi, non perde da sei incroci conscutivi. I padroni di casa si affida al solito e collaudato 4-3-1-2. Dainelli e Cesar guidano la difesa, in mediana spazio alla regia di Rigoni con Hetemaj e Luciano ai suoi lati. Di Michele e Pellissier sono le punte, con Thereau a supporto. Petkovic ripresenta il 4-1-4-1 e l’unica novità rispetto alla gara contro il Palermo è la presenza di Cavanda sull’out di sinistra, al posto dell’infortunato Lulic. Le chiavi della difesa sono affidate ancora a Biava e Dias. In mediana è Ledesma a tenere in mano la regia, con Gonzalez ed Hernanes intermedi. Candreva e Mauri esterni pronti a supportare Klose. Il Chievo prova a imprimere il proprio ritmo alla gara, ma al 5′ è il lampo di Hernanes a squarciarla. Il Profeta riceve palla ai 25 metri, doppio passo per liberarsi di un paio di avversari e sinistro piazzato che non lascia scampo a Sorrentino.
Domina la Lazio, Candreva ed Hernanes imperversano sulla trequarti avversaria, Klose e Mauri lavorano in modo sapiente e non danno punti di riferimento ai centrali del Chievo. I gialloblu sono in difficoltà, non riescono a imbastire la manovra e quando Klose mette il turbo e serve Candreva al centro, ci vuole un salvataggio fortunoso di Cesar per evitare il raddoppio biancoceleste. Dopo trenta minuti si fa vivo il Chievo con una sventola di Hetemaj che si spegne, di poco, sul fondo. Il tiro del centrocampista finlandese scuote i clivensi, ma è un pasticcio di Dias a spianare la strada a Di Michele, ci pensa Marchetti a salvare il vantaggio laziale. Nel momento migliore del Chievo, però, è sempre Hernanes ad accendere la luce e spaccare in due la partita: il Profeta salta Cesar come fosse un birillo, s’invola e tira, Sorrentino respinge ma il tap-in di Klose è letale. Terzo gol in tre partite per il tedesco. La Lazio corona una supremazia evidente, a tratti totale.
SECONDO TEMPO – Un fastidio muscolare costringe Konko ad alzare banidera bianca. Al suo posto Scaloni. Il Chievo parte forte, alla ricerca del gol che potrebbe riaprire la gara. Il Chievo colleziona calci d’angolo, ci prova con Di Michele ma il suo tiro dalla distanza non crea pericoli. La Lazio gestisce gioco e forze anche in vista della sfida, di giovedì, contro il Tottenham. La squadra di Petkovic amministra e anzi spreca in contropiede. Il Chievo ha cuore, non si arrende e sfiora il gol del 1-2 prima con Cesar e poi con Moscardelli. Prima il difensore sloveno spreca su azione d’angolo, poi l’attaccante (entrato al posto di Di Michele) calcia fuori da buona posizione. Petkovic sceglie Cana al posto di un esausto Gonzalez. L’albanese si piazza accanto a Ledesma, meno dinamismo ma più protezione in mezzo. Il Chievo, però, deve fare ancora i conti con il ciclone Hernanes. Il Profeta è implacabile, fa tutto da solo, resiste alla trattenuta di Rigoni e da posizione defilata infila ancora Sorrentino. E’ un Hernanes infinito quello che possono ammirare i 200 tifosi biancocelesti accorsi a Verona. Il brasiliano gioca a tutto campo, incanta con giocate sopraffine, morde le caviglie avversarie quando c’è da difendere. Sullo 0-3 è tempo di esordio per Ederson che subentra a Candreva. Il Chievo è tramortito e solo un rigore dubbio (leggera trattenuta di Biava su Sardo), fischiato da Rizzoli, lo rianima. Pellissier trasforma. E’ il primo gol subìto in campionato. I gialloblu ci provano ma Marchetti non corre più rischi. La Lazio infila la terza vittoria in campionato. Nel segno di Hernanes.
[Marco Valerio Bava – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]
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