Quando il mare si gonfia, quando all’orizzonte ci sono nuvole cariche di pioggia gelida e soffiano venti di tempesta, allora un equipaggio deve affidarsi ai marinai più esperti, a coloro i quali sanno come affrontare e superare una burrasca, a coloro che conoscono le rotte da seguire per tornare a solcare mari tranquilli con rotta verso lidi lussureggianti. Così Reja, amante del mare e della vela, si è affidato al mestiere, all’astuzia, al talento di quell’immenso giocatore che risponde al nome di Miroslav Klose. Ha entusiasmato stasera il tedesco, ha fatto tremare il Cesena, l’ha colpito con la freddezza e il cinismo di chi i gol li ha sempre fatti e non ha nessuna intenzione di smettere proprio ora. Piace sempre di più Klose: per l’impegno, l’abnegazione e la disponibilità totale alla causa laziale. Si gonfia d’orgoglio il cuore del tifoso quando il tedesco sciorina perle di acume tattico e palpita il cuore biancoceleste nel momento in cui Miro scatta, incenerisce la difesa romagnola e trascina la sua Lazio fuori dal limbo di chi vuole ma non può. La palla di Cisse è invitante certo, ma il movimento con cui l’ex Bayern annichilisce nell’ordine Rossi, Von Bergen e Lauro è sublime, così come è da manuale il tocco di esterno con cui il tedesco di vendica di Ravaglia che nel primo tempo era dovuto ricorrere ad una prodezza per disinnescare la girata del centravanti della Lazio. Subito dopo la partita la stampa tedesca lo ha elogiato. Bild, Welt, Handesblatt, il ritornello è solito: “Klose fa gol e la Lazio vince”. “Miro fa centro e rialza i biancocelesti”. In Patria è un’istituzione, è seguito costantemente.
Klose, alla Lazio, è arrivato nei primi giorni di giugno, quasi in silenzio e viene da chiedersi perché. E’ sbarcato in punta di piedi e si è preso Roma e la Lazio di gran classe: lavorando, parlando poco e facendosi apprezzare per umiltà e spirito di gruppo. Reja lo ha accolto a braccia aperte, Miro è il classico giocatore che ogni allenatore vorrebbe ed è superfluo anche specificare perché. Klose si è calato nella nuova realtà. Un ambiente di cui apprezza tanto, se non tutto. Ama la città, si è legato alla squadra e al suo tecnico. Una rete tanto bella quanto pesante. “Vincere qui a Cesena era fondamentale. La squadra si è espressa su buoni livelli –ha dichiarato nella mixed zone dell’impianto romagnolo a “Die Rheinpfalz” emittente regionale tedesca-, io ho fatto gol e naturalmente mi fa piacere, ma sono contento della prestazione che ha fornito la squadra”. Alla Lazio ha trovato quella continuità e quella considerazione che a Monaco, sotto la gestione Van Gaal, era venuta meno.
“Alla Lazio sto davvero bene, mi sento importante, sono al centro del progetto e questo mi esalta. Poi Roma è una città magnifica”. Impossibile non spendere parole al miele per chi l’ha rilanciato. “C’è stato un po’ di trambusto in questi giorni, Reja era turbato. Sono contento che ora tutto sia rientrato. Noi come squadra ci siamo stretti intorno a lui, ci abbiamo parlato e per fortuna tutto è andato nel migliore dei modi”. Lo sguardo è già al futuro prossimo. “Abbiamo vinto oggi ma la strada è ancora lunga. Adesso abbiamo tre partite difficili tra campionato ed Europa League. Io mi sento in grande forma e sono pronto a giocare”. Poi l’ufficio stampa l’ha sottratto ai microfoni della giornalista tedesca che Klose conosce da anni. La promessa è che parlerà a Formello nei prossimi giorni. I tifosi vogliono ascoltare le parole del loro campione. Klose, insieme a Cisse, sta diventando un punto di riferimento per le nuove generazioni di tifosi. Uno del genere può far avvicinare tanti bambini al mondo Lazio. “Ce l’abbiamo solo noi” cantavano anni fa i tifosi in onore di Bobo Vieri. Sarebbe bello rispolverare quel coro e dedicarlo a Klose-gol, perché un bomber così ce l’ha solo la Lazio.
[Marco Valerio Bava – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]