Sono i fiori all’occhiello della campagna acquisti della Lazio, sono subito diventati gli idoli della gente, giocatori in grado di trasmettere attraverso la loro storia, il loro talento e il loro carisma un nuovo slancio ai tifosi. Parliamo, naturalmente, di Miro Klose e Djibril Cissè: professione attaccante e una missione, quella del gol, portata sempre a compimento con regolarità quasi disarmante da entrambi.
Diversi tra loro, come ha sottolineato Lotito due giorni fa: uno silenzioso e austero (Klose), l’altro estroverso ed eccentrico (Cissè), ma fin troppo simili quando c’è da mettere la palla in rete. 177 gol con la maglia dei vari club e 61 con quella della Nazionale (nessuno meglio di lui) per il tedesco, 215 gol con i club e 13 con la Nazionale per il francese. Numeri esplicativi, chiari, Klose e Cissè sono due bomber di razza, la medicina perfetta per quel “mal di gol” che ha afflitto la Lazio nella scorsa stagione e che è stata una delle cause (la principale vedendo la classifica) del quarto posto mancato. Parliamoci chiaro, Klose è un momumento del calcio mondiale: secondo miglior marcatore nella storia dei mondiali e primo posto nella classifica dei bomber più prolifici della storia della nazionale tedesca, un acquisto sensazionale se si pensa che è stato portato a Roma spendendo zero per il suo cartellino.
Djibril Cissè, dal canto suo, ha dovuto pagare un prezzo elevato alla sfortuna: due infortuni gravissimi, da cui si è ripreso con una volontà impressionante, gli hanno forse precluso i palcoscenici meritati. Basti pensare che il primo infortunio lo ha bloccato a Liverpool, dopo che i reds lo avevano acquistato per 21 milioni di euro dall’Auxerre. Il secondo, con la maglia della Francia, gli ha sbarrato la strada verso i Mondiali del 2006. Parliamo comunque, numeri alla mano, di uno dei migliori attaccanti d’Europa. “Sono vecchi, usurati”, questa la critica maggiore di scettici e rivali. Miroslav Klose ha 33 anni, quattro meno di Del Piero, due meno di Raul e Nesta, cinque meno di Javier Zanetti, tutti campioni che ancora fanno la differenza nei loro club e di campione parlasi nel caso del panzer tedesco. Cissè, invece, a 29 anni non può essere considerato “vecchio” o usurato e quindi le perplessità cadono senza bisogno di obiettare altro.
L’importanza dei due nuovi attaccanti biancocelesti, però, non si ferma solo al lato tecnico. Klose e Cissè sono infatti giocatori in grado di accendere non solo il pubblico, ma anche i riflettori sulla Lazio: soprattutto all’estero, curioso ma non troppo, l’arrivo dei due bomber ha fatto tornare in auge il nome della più antica squadra della Capitale. In Germania, Francia, Grecia la Lazio ha fatto irruzione prepotente sui media e anche da quì si parte nella costruzionedi un progetto vincente. Avere giocatori di fama internazionale, incuriosisce, muove attenzioni e soprattutto introiti tramite il merchandising e gli sponsor: una nuova era per la Lazio di Lotito che prima di quest’anno aveva sempre optato per scommesse e giocatori dal nome non altisonante.
Sono colpi anche d’immagine, per la Lazio, Klose e Cissè: la rendono riconoscibile in campo europeo, attirano le attenzioni dei media che potranno parlare o scrivere di una Lazio che gira l’Europa tornando a schierare campioni tra le sua fila. Merchandising come dicevamo in precedenza: non è difficile prevedere che saranno molte le maglie vendute con sopra stampati i nomi di Klose e Cissè. Molto più facile, poi, far innamorare i bambini della Lazio con campioni di questo calibro: si sa i più piccoli hanno bisogno di un idolo, un giocatore simbolo su cui fare riferimento. Inutile negarlo o girarci troppo intorno, il tedesco e il francese sono colpi importanti, fondamentali addirittura: da loro passa un rilancio che non è solo tecnico, da loro riparte la Lazio.
[Marco Valerio Bava – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]