Come cambierebbe la geografia della Serie A se non si giocasse al Nord

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Come cambierebbe la geografia della Serie A se non si giocasse al Nord

La Juventus e le due milanesi potrebbe trasferirsi in Toscana mentre Atalanta e Brescia potrebbero giocare in Emilia.

FIRENZE – Questa settimana sarà cruciale per capire il destino della stagione 2019/2020 e le modalità con cui il campionato di Serie A potrà ripartire. Al vaglio della Federcalcio, come riportato dalla Gazzetta dello Sport c’è la possibilità di ultimare il campionato (124 partite) giocando solo al Centro-sud, viste le difficili condizioni in cui versano alcune regioni del Nord come Lombardia e Piemonte. Nell’Assemblea di mercoledì si discuterà anche di questo e, l’edizione odierna della stessa Gazzetta, ha provato ad abbozzare la nuova geografia della Serie A se non si dovesse giocare al nord.

Secondo il quotidiano lombardo, infatti, in Emilia Romagna (più precisamente a Bologna, Ferrara e Reggio Emilia) giocherebbero Atalanta, Brescia, Bologna, Parma, SPAL, Verona e Udinese, Quest’ultime, però, potrebbero giocare anche nei loro stadi vista la situazione di Veneto e Friuli, non comparabile con quelle di Lombardia e Piemonte. In Toscana, invece, potrebbero trasferirsi Milan, Inter, Juventus e Torino oltre a Genoa, Sampdoria e Fiorentina. Le città interessate sarebbero Firenze, Siena e Livorno.

Scendendo ancora si arriverebbe al Lazio e all’Umbria con Roma, Frosinone, Perugia e Terni come città prescelte per ospitare gli incontri di Roma, Lazio e Cagliari. Napoli e Lecce resterebbero, rispettivamente, al San Paolo e al Via del Mare. Per quanto concerne il capitolo della Coppa Italia, questa si potrebbe disputare tutta nella Capitale con semifinali e finale allo Stadio Olimpico, sulla falsa riga di ciò che accadrà l’anno prossimo con l’Europeo (fase finale a Londra). Il condizionale è d’obbligo, nei prossimi giorni ne sapremo di più.