Partiamo dal presupposto che la Serie A di quest’anno è decisamente più livellata delle altre stagioni. Nonostante questo livellamento sia avvenuto più verso il basso che verso l’alto, possiamo affermare con certezza che il campionato quest’anno è più incerto e, in alcuni casi, anche più divertente. Così accade che il Cagliari sconfigga la Roma per 5-1, ma che la stessa Roma vada a vincere a Milano in casa della capolista. E accade anche che l’Inter si concentri esclusivamente sul Mondiale per Club prima di cambiare allenatore e rinascere con la mentalità vincente ed allegra di Leonardo. Così accade anche che Juventus e Sampdoria pareggino per 3-3, ma anche che Milan e Udinese impattino per 4-4.
Chievo primo solitario alla seconda giornata, Inter alla quarta, Lazio in vetta tra la sesta e la decima, poi il Milan dall’undicesima. Eppure la leadership rossonera ha bisogno di essere consolidata. La Lazio si dimostrerà un test impegnativo, nonostante entrambe le squadre siano in piena emergenza. Allegri e Reja, che hanno in febbraio il peggior rendimento per media punti delle loro squadre, saranno costretti a schierare formazioni inedite. Sarà ancora un 4-4-2 quello del tecnico goriziano? La scelta potrebbe rivelarsi più adeguata che mai nella circostanza, anche se la previsione è quella di un classico 4-3-1-2. Le squadre che finora hanno lasciato San Siro con il bottino pieno, sono le due che fanno molto gioco sulle fasce: Juventus e Roma.
I bianconeri in particolare, profeti del 4-4-2, pur senza Krasic, riuscirono ad espugnare la Scala del Calcio. Nella Roma invece furono decisivi i movimenti di Jérémy Menez che dalla sua posizione di trequartista (anche la squadra di Ranieri era schierata con il 4-3-1-2) scalava spesso verso destra per creare situazioni di pericolo: ed è proprio da una di quelle circostanze che nacque il gol della vittoria romanista. Burdisso e Riise rimasero piuttosto bassi per aiutare la retroguardia contro Boateng, Ibrahimovic e Robinho. Quello che presumibilmente faranno anche Lichtsteiner e Radu contro Robinho, Pato e Ibra.
Senza dimenticare la Sampdoria, unica squadra a strappare un punto al Milan nelle otto gare in mezzo alle due sconfitte casalinghe della stagione, che pure giocava con il 4-4-2. Inoltre, non è un caso che le altre squadre che hanno fermato il Milan quest’anno, ovvero Lazio (1-1 all’andata), Cesena (vittorioso 2-0) e Catania (1-1), fossero disposte in campo con centrocampisti larghi avanzati o con attaccanti larghi. In quelle gare il Diavolo giocava ancora con il 4-3-3. Ora che i rossoneri hanno ormai consolidato il loro 4-3-1-2, la chiave della sfida starà soprattutto nel possesso palla che la Lazio riuscirà a vincere in mezzo al campo per servire i giocatori offensivi. Gonzalez, Ledesma e Brocchi si prestano alla “missione”. E se Hernanes avrà licenza di decentrarsi ogni tanto, il Milan potrebbe andare in crisi.
[Federico Farcomeni – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]