Al Massimino va di scena Catania-Bologna
CONFERME IN BLOCCO – Giampaolo conferma il 4-1-4-1, schierando la stessa squadra vittoriosa contro il Cesena, fatta eccezione per l’inserimento di Marchese al posto dell’infortunato Capuano. Potenza, Spolli, Silvestre e Marchese a supporto di Andujar sulla linea difensiva; Carboni regge il centrocampo composto da Ledesma, Biagianti, Gomez e Mascara; unica punta Lopez.
Malesani si affida invece a Di Vaio, più volte castigatore del Catania nelle passate stagioni. Fantasia con Gimenez, spessore con Mudingayi. I rossoblu, a quota cinque in classifica, puntano a portare a casa un risultato utile, fosse pure un pareggio, da un campo ostico come quello del Massimino che tante squadre di livello è riusciuto a fermare.
INIZIO: CALCIO D’ESTATE? – L’inizio di gara non è su ritmi frenetici, tanto da far addormentare o quasi, vista l’ora post pranzo, gli 11.000 presenti.
Non fosse per la conclusione al primo minuto di Mascara, alta sopra la traversa, la cronaca non avrebbe da raccontare nulla fino agli ultimi minuti del primo tempo.
Ciò che risalta è un Catania meno lucido di quello visto nelle ultime apparizioni, specie contro il Cesena. I rossazzurri lasciano spazio alla manovra avversaria, senza creare né rischiare su alcun pallone. Ritmi blandi, tanti errori di disimpegno da entrambe le parti.
NOIA? CI PENSA GAVA – Sembra tutto scivolare verso un intervallo diretto ad uno 0-0 giusto quanto prevedibile per quanto visto in campo, quando invece si giunge a sei minuti di follia. A ridosso del quarantesimo Gava, direttore di gara, assegna un rigore in favore degli ospiti: decisione quantomeno discutibile, per i più è un penalty letteralmente inventato o quasi. Sul pallone va Di Vaio, Andujar è bravissimo a respingere con la mano di richiamo ma il pallone resta lì ed è lo stesso attaccante rossoblu a realizzare.
Passa poco più di un minuto: percussione di Lopez che, al limite dell’area, subisce fallo; il numero undici rossazzurro non molla, prosegue nella sua azione entrando in area di rigore dove viene nuovamente messo giù. Esultano tutti per il penalty quando Gava decide invece di sanzionare il primo dei due interventi fallosi, assegnando un calcio di punizione dal limite. Finisce così, tra le proteste, un primo tempo mal giocato ed interpretato dai rossazzurri, sembrati a volte superficiali.
GIAMPAOLO: 10 & LODE – Ma se il lavoro di un tecnico si vede dalle motivazioni che riesce a dare alla sua squadra pur in corso d’opera, Giampaolo merita 10 e lode. Già, perché il Catania rientra in campo con uno spirito diverso, nuovo, eccezionale. Ledesma resta negli spogliatoi, al suo posto Ricchiuti. E’ proprio il numero 19 etneo a offrire a Mascara un pallone favoloso che il fantasista rossazzurro spreca incredibilmente da due passi dopo appena un minuto di gioco. Quello del Catania è un vero e proprio assedio e poco dopo è il capitano a servire Lopez che, a tu per tu con Viviano, regala il pallone al portiere avversario.
Costanza e determinazione premiano sempre. Così, allo scoccare del ventesimo, arriva nella maniera più assurda e casuale possibile. Marchese effettua un tiro-cross teso sul quale si avventa Britos che devia clamorosamente verso la propria rete.
ALL’ARREMBAGGIO – Trovato il pari, il Catania insiste, non molla, persevera. Il pubblico si esalta, i ragazzi in campo provano, senza risparmiare energie, la via della vittoria: alla mezzora è Mascara a colpire la traversa con un pallonetto sul secondo palo delizioso, poco dopo è Ricchiuti con una conclusione dal limite ad andare vicino al goal.
Nel finale le squadre si spengono, si accontentano di un pareggio che porta comunque un punto importante. Il Catania mantiene l’imbattibilità casalinga, pur non riuscendo ad ottenere la terza vittoria su altrettante gare in casa. Unico rimpianto quello di non vedere il Massimino pieno e vivo di un tempo.
[Fabio Alibrio – Fonte: www.mondocatania.com]