Con il Sassuolo un pareggio buono per il risultato

270 0

Ventura lo aveva detto che con il Sassuolo sarebbe stata la partita della pazienza per eccellenza, in più per la prima volta in mezzo al campo mancava il metronomo Iori, che in fase di impostazione e in quella di interdizione dall’inizio del campionato ha sempre fatto molto bene, aggiungiamoci anche che gli emiliani sono una squadra ben disposta in campo e che soprattutto nella ripresa la pioggia si è intensificata molto e che era la terza partita che veniva disputata in otto giorni e si spiega il pareggio a reti inviolate. Pareggio bisogna dirlo che sta bene ad entrambe le squadre. Detto ciò in fondo rimane la sensazione che se il Torino avesse provato l’affondo con maggiore convinzione accelerando un po’ – magari poi scoprendosi avrebbe finito per essere castigato dai padroni di casa – e servendo qualche pallone in più a Bianchi o se Stevanovic, Antenucci ed Ebagua fossero stati in una giornata di maggiore grazia poteva tornare con i tre punti.

Se in generale la partita è stata molto noiosa, il primo tempo a tratti ha rasentato il surreale. Tralasciando i primi minuti di gioco con il Torino che stava a guardare e aspettava il Sassuolo per capire cosa avrebbe fatto, mentre gli avversari si passavano la palla nella loro metà campo e questo come studio iniziale ci può anche stare, la gara nella prima frazione è proseguita su questo piano. Se non ci fossero state:  due conclusioni di Sansone (6’ e 8’) e una decisamente fiacca di Valeri (31’), un cross dalla sinistra di Longhi che Coppola manda oltre la linea (12’) e un anticipo di Basha su Piccioni dopo un calcio d’angolo (38’) per il Sassuolo e una conclusione alta al volo di Bianchi su palla lunga di Vives (23’) e una conclusione dal limite di sinistro, sempre del capitano, che finisce di poco fuori (41’) per il Torino gli spettatori allo stadio e quelli a casa si sarebbero addormentati. Ma fra queste lucine che fiocamente hanno illuminato l’uggioso pomeriggio a tratti si sono visti dei vuoti in mezzo al campo, con le squadre che stazionavano ognuna nella propria metà campo con una delle due formazioni che faceva girare la palla senza che l’avversario avesse anche la più vaga intenzione di pressare. Va bene non correre rischi e non lasciare spazi agli avversari, ma il non fare nulla è una esagerazione, in fin dei conti i tifosi pagano il biglietto. Per il resto il Sassuolo attaccava senza grande convinzione e il Torino si difendeva attendendo il momento giusto per attaccare.

La ripresa per fortuna è stata un po’ più vivace, e ci voleva proprio poco. Forse i due allenatori nell’intervallo hanno dato un po’ di scossa ai loro giocatori e la temperatura e la pioggia li hanno spronati ad essere un po’ più incisivi. Nel Torino si è sentita molto l’assenza di Iori, senza con questo dare la croce a Vives, che arrivando da un periodo parecchio lungo di problemi fisici, non può scendere in campo e dare il medesimo contributo del compagno, però il numero venti granata ha faticato soprattutto nella fase di impostazione e qualche volta di troppo ha tenuto alta la palla, tipo di giocata questa sicuramente non gradita da  Ventura che vuole sempre la palla bassa. Antenucci qualche accelerata l’ha provata anche se a tratti è parso in maggiore difficoltà rispetto alle gare precedenti. Stevanovic in fase difensiva troppo spesso ha latitato mandando in alcune occasioni in affanno i compagni, ma anche lui ogni tanto ha bisogno di rifiatare. L’ingresso in campo di Sgrigna al posto di Ebagua, generoso come al solito, ma un po’ troppo lento, ha messo un po’ di verve ai granata: all’ottantatreesimo finisce di poco fuori un suo tiro a girare dalla distanza a conclusione di un’azione personale. Il Sassuolo ben messo in campo da Pea ha mostrato un grande spirito di sacrificio con tutti i giocatori che andavano ad occupare gli spazi e alla prima occasione provavano a ripartire, ma non sono mai molto precisi nel tiro finale e quando si rendevano un po’ più pericolosi si trovavano la strada sbarrata da Coppola, che partita dopo partita acquisisce sempre maggiore sicurezza negli interventi fuori dai pali. Alla fine le due squadre si accontentano del pareggio. Il Torino, grazie anche alla sconfitta del Pescara a Livorno per tre a uno e al pareggio del Padova con la Juve Stabia per due a due, mantiene invariato il distacco dalle più dirette inseguitrici e si conferma ben saldo in vetta alla classifica. Quello con il Sassuolo per i granata è un punto, in chiave pratica, utile.

[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]