E ora che succederà? Già era difficile pensare di arrivare in finale con Balotelli, figuriamoci senza. Prandelli dovrà inevitabilmente inventarsi qualcosa: affidarsi ad Alberto Gilardino, usato sicuro che però più di tot. non rende, oppure rivoluzionare l’attacco senza un vero e proprio centravanti e dando una chance allo scalpitante El Shaarawy, voglioso di riscatto dopo questi mesi piuttosto opachi.
Con la punta del Bologna il modo di giocare dell’Italia rimarrebbe lo stesso; certo, Gilardino non è Balotelli e la differenza potrebbe sentirsi eccome specie contro una corazzata come la Spagna. Per sorprendere gli iberici serve qualcosa di nuovo, magari vedere dal primo minuto una coppia inedita tutta corsa e velocità: Stephan El Shaarawy e Sebastian Giovinco: il Faraone con il suo sacrificio e le sue ripartenze (quelle della prima parte di stagione però) potrebbe avere la meglio su Arbeloa, non certo un fulmine di guerra.
Un’Italia senza punte, una sorta di manovra offensiva con un “falso nueve” azzurro che potrebbe mandare in crisi la difesa spagnola, di sicuro il loro punto di minor forza. Per il Faraone sarebbe l’occasione giusta al momento giusto per rifiorire all’improvviso e dimostrare tutto il suo valore sul campo.
Prandelli gli darà fiducia? Affidarsi a Gilardino sembra la cosa più logica, ma per battere la Spagna serve altro, quella personalità e quel coraggio che sono mancati negli anni precedenti. Balotelli putroppo non ci sarà, toccherà a El Shaarawy prendere il suo posto e trascinare l’Italia in finale, magari contro il Brasile? Una scelta complicata che spetta solo al ct azzurro.
[Isaak Cozzi – Fonte: www.ilveromilanista.it]
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