Confederations Cup, Italia-Giappone 4-3: i top e flop

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Confederations Cup 2013Una gara d’altri tempi, un successo finale che proietta gli azzurri direttamente alle semifinali di Confederatons Cup. “Mi sembrava Italia-Germania del 1970”, ha detto il ct Alberto Zaccheroni subito dopo il triplice fischio di Italia-Giappone 4-3. Accostamento figlio del risultato per una Nazionale – quella azzurra – che in questi 180 minuti ha vinto, ma non ha convinto.

IL MODULO – L’impressione a caldo è che il 4-3-2-1 proposto per la seconda volta da Cesara Prandelli difficilmente lo rivedremo nel proseguo del torneo. É un modulo che avrebbe dovuto aiutare gli azzurri in fase difensiva in attesa di una condizione fisica ottimale ma che – in pratica – non ha sortito gli effetti sperati, con lo stesso ct che l’ha bocciato 30 minuti dopo l’inizio della sfida contro il Giappone. Squadra schiacciata e Balotelli troppo isolato gli elementi che non hanno permesso agli azzurri nella prima mezz’ora di venir fuori dalla loro trequarti. Decisamente meglio la manovra offensiva con l’ingresso di Giovinco che ha dato ai centrocampisti azzurri la possibilità di contare su un altro punto di riferimento in attacco.

I CENTRALI DI DIFESA – E qui arriviamo all’altra nota dolente. Contro il Giappone prestazione da dimenticare dell’intero reparto arretrato. Decisamente troppi tre gol subiti, così come tanti sono gli errori della coppia Barzagli-Chiellini. Una garanzia alla Juventus, un’incognita in questi primi 180 minuti di Confederations Cup. Diverse le attenuanti (modulo, condizione fisica e condizioni climatiche) che, però, non cambiano la sostanza. Tutt’altro che da escludere delle modifiche di formazione nel pacchetto arretrato in vista delle prossime gare.

LE NOTE POSITIVE – Inevitabile la conclusione con ciò che contro il Giappone ha funzionato. A partire dal risultato che ha permesso agli azzurri di ottenere il pass per le semifinali con 90 minuti d’anticipo. Un risultato figlio anche dell’ottima prestazione in mezzo al campo di Daniele De Rossi, centrocampista tuttofare che ha messo a segno il quinto gol con la casacca della Nazionale in meno di un anno. Opportuni gli ingressi a gara in corso di Giovinco e Marchisio che hanno contribuito in maniera determinate a cambiare il volto della gara. E poi ci sono Mario Balotelli – sempre letale quando ci sono da battere i calci di rigore – ed Emanuele Giaccherini, tanto criticato quanto determinante in queste prime due gare. L’Italia riparte da loro e, soprattutto, da una vittoria tanto sofferta quanto spettacolare.

TABELLINO:

Italia (4-3-2-1): Buffon; Maggio (15′ st Abate), Barzagli, Chiellini, De Sciglio; De Rossi, Pirlo, Montolivo; Giaccherini (24′ st Marchisio), Aquilani (30′ Giovinco); Balotelli. A disp.: Marchetti, Gilardinio, Bonucci, Astori, Candreva, Diamanti, Cerci, El Shaarawy, Sirigu. All.: Prandelli

Giappone (4-2-3-1): Kawashima; Uchida (28′ st H. Sakai), Yoshida, Konno, Nagatomo; Hasebe, Endo; Okazaki, Honda, Kagawa; Maeda (34′ st Havenaar). A disp.: Gonda, Inoha, G. Sakai, Kurihara, Kiyokate, Hosogai, Nakamura, Inui, Takahashi, Nishikawa. All.: Zaccheroni

Arbitro: Diego Abal

Marcatori: 21′ Honda (G), 33′ Kagawa (G), 42′ De Rossi (I), 5′ st (Uchida, G, aut.), 7′ st

Balotelli (I), 24′ st Okazaki (G), 41′ st Giovinco (I)

Ammoniti: Buffon (I), De Rossi (I), Hasebe (G).

[Raimondo De Magistris – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]