Altro giro sulla giostra della Spagna, altra festa per le Furie Rosse. Battuta senza troppi problemi anche una volenterosa Nigeria che paga sopratutto l’assenza di un vero attaccante per 3-0, in semifinale sarà ancora sfida Spagna-Italia. Del Bosque nonostante la semifinale già conquistata manda in campo i titolari, in attacco con Soldado ci sono Pedro e Fabregas. Ancora una volta a cambiare è il portiere, questa volta tocca a Victor Valdes che completa la rotazione di queste prime tre partite. La Nigeria senza Oduamadi infortunato si affida a Musa in attacco supportato da Brown e Akpala.
La partita si sblocca dopo soli tre minuti con Jordi Alba, bravissimo il terzino sinistro ad entrare in area e a saltare un paio di difensori avversari incrociando il sinistro su cui Enyeama non può arrivare.
Gli africani non si demoralizzano e provano a sfruttare una difesa spagnola non attentissima ma al momento della conclusione manca sempre qualcosa agli attaccanti africani, Mba, Obi Mikel, Akpala calciano tutti debolmente o mancando il bersaglio da ottima posizione. Ma la Spagna per tutto il primo tempo dà l’impressione di poter far male ogni volta che accelera, Soldado non è in gran serata e per due volte da solo davanti alla porta sbaglia in maniera clamorosa. Stessa sorte per Pedro e Fabregas che colpisce anche un palo.
Prima del fischio finale, la Nigeria sbaglia un gol clamoroso con Gambo che solo davanti a Valdes calcia in maniera maldestra. Dall’altra invece all’88′ arriva la doppietta di Jordi Alba che parte dalla propria metà campo, andando a prendere un grandioso lancio di Villa, salta Enyeama e trova il tris spagnolo.
La Nigeria torna a casa, per gli africani una discreta Confederation Cup dove è mancato soprattutto l’attaccante che buttasse dentro il pallone, prevedibili i limiti difensivi, per Keshi comunque ci sarà da lavorare, con una squadra così giovane i margini di crescità ci sono tutti.
Sembra invece sempre al massimo la Spagna e invece ogni nuova manifestazione è l’occasione per dimostrare la propria superiorità, finora ne l’Uruguay e ne la Nigeria hanno scalfito la forza della squadra di Del Bosque. Ci proverà giovedì l’Italia di Prandelli che deve riscattare il poker subito l’anno scorso nella finale europea e anche la più recente sconfitta dell’Under 21. Missione tutt’altro che facile, ad oggi Iniesta e soci sembrano ancora un gradino sopra a tutti.
[Francesco Ragosta – Fonte: www.goalnews24.it]
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