Le parole del presidente del CONI Giovanni Malagò nel corso di una lunga intervista rilasciata a Centro Suono Sport.
ROMA – Il presidente del CONI Giovanni Malagò ha rilasciato una lunga intervista a Centro Suono Sport. Queste le sue parole a cominciare dal taglio degli stipendi: “Ritengo molto positivo che ci sia stata questa presa di posizione unanime delle società sulla riduzione salariale per gestire i rapporti contrattuali con i calciatori”.
Sull’eventuale ripresa dei campionati ha dichiarato: “Sarebbe ingiusto e scorretto che io parlassi solo del calcio e non anche degli altri sport. Non abbiamo ancora contezza precisa di quando terminerà questa emergenza. In questo momento ci sono due scuole di pensiero: la prima che vuole assolutamente giocare, la seconda che non si torni a giocare. A mio giudizio la soluzione migliore in questa fase è uno stop allo sport, ci mancherebbe che non fosse così oggi, vista la situazione critica nel nostro paese e non solo, direi in tutto il mondo. Bisogna poi fare una la distinzione tra lo sport individuale e quello di gruppo. Oggi non si può giocare, domani lo si potrebbe fare, con un enorme punto interrogativo. È lecito pensare oggi alle tempistiche e le condizioni per poterlo fare, l’importante è che non ci sia esasperazione nelle scelte”.
Malagò è entrato, poi, nel dettaglio: “Non penso che oggi si possano valutare eventualmente irregolari i campionati, considerando le tante settimane trascorse dalla contrazione del virus. Qualora si riparta, ci sarà un periodo di riatletizzazione obbligatorio che farà da cuscinetto. Chiaramente c’è il rischio di una recrudescenza del contagio, ma alla luce di questo è stato stipulato un protocollo sanitario molto rigido qualora ci fossero delle ricadute nel mondo dello sport e del calcio. Si potrà ricominciare a giocare solo se è preservata in maniera assoluta la salute degli atleti e dei tecnici”.