CONI, Malagò: “Stop degli allenamenti fino al 27 aprile”

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Malagò

Le parole del presidente del CONI Giovanni Malagò nel corso di un’intervista rilasciata ai microfoni di Radio Radio.

ROMA – Giovanni Malagò, presidente del CONI, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Radio Radio. Queste le sue parole: “Io sto a casa, tranne una-due volte a settimana che per causa di forza maggiore devo andare al CONI con tutte le precauzioni possibili. Queste mie giornate le passo al telefono, collegato via skype o per chat con l’universo che ho l’onore di rappresentare a tutti i livelli. Oggi lo sport, abbastanza alla spicciolata ma in modo quasi unanime, sta andando verso la cancellazione della stagione agonistica. E’ un dato di fatto, è sotto gli occhi di tutti. Il calcio, invece, vuole andare avanti e si mette in una situazione diversa rispetto alle altre discipline”.

Sull’eventuale ripresa della stagione ha dichiarato:“In teoria ci sono i tempi, anche se ci sono tante scadenze e problematiche. E poi devi sperare che non incappi in un nuovo problema e in quel caso ti ritroveresti ad aver pregiudicato la stagione successiva e a dover fermare quella attuale. Sono moltissime le variabili che incidono in tutto questo. A chi ci ascolta, va ricordato un aspetto giuridico: gli unici soggetti che hanno potere sull’assegnazione dei campionati o sul blocco sono le Federazioni. In alcuni sport, ad esempio il calcio, si è delegato l’organizzazione dei campionati alle leghe, così come nel basket o nella pallavolo. Ma è la Federazione che nel caso dovrà decidere in totale autonomia di assegnare lo Scudetto e prendere provvedimenti relativi ad altri aspetti. Se io vi dicessi cosa fare, verrei tacciato di essere intervenuto su una tematica che non mi compete”.

Il numero uno dello sport italiano ha, poi, aggiunto: “Sono costantemente in contatto con il ministro Spadafora. Suppongo, e credo di non sbagliarmi, che il Dpcm in preparazione da parte del Governo proprio in queste ore confermi il blocco degli allenamenti. Fino a quando? Almeno fino al 27 aprile, oppure fino al week-end del primo maggio”. Sulla possibilità che alcune società possano scomparire:“Sul campo rimarranno feriti e anche qualche morto, chi ha già dei problemi ed è più debole pagherà dazio in un modo diverso rispetto a chi ha fieno in cascina. Il mio suggerimento è molto chiaro: approfittiamo di questo disastro per fare una cosa epocale, cioè riformare le dinamiche in tutte le discipline sportive. In questi giorni si parla molto della composizione dei campionati e sappiamo benissimo che a monte c’è qualcosa che non quadra, tanto è vero che molte società negli ultimi anni sono fallite in A e ancora più in B e in Lega Pro. In questo momento si possono fare delle cose che in un altro contesto storico sarebbero impossibili e quindi va colta l’occasione”.