Conquistata la promozione col Siena, Antonio Conte può anche pensare al suo passato. Strano a dirsi, viste le insistenti voci che riguardano il suo futuro. L’ex tecnico del Bari però, ha raggiunto la sua seconda promozione in A, sempre con Perinetti al suo fianco.
Intervistato da Tuttomercatoweb, si è così espresso riguardo i due importanti risultati raggiunti col Bari prima e col Siena poi: “La più bella è sempre l’ultima perché è la più fresca –riferimento alla promozione conquistata in toscana-. Due promozioni molto diverse. Col Bari eravamo partiti per riportare la gente allo stadio con il bel gioco. La vittoria non stava nei programmi della vigilia. Col Siena invece si era programmato il campionato da protagonisti. Un conto è vincere a fari spenti, un altro è avere addosso i riflettori sin dalla prima giornata: devi vincere e basta“.
A Bari quindi, s’andava avanti a fari spenti. Ed oggi? Conte è categorico: “A Bari si è distrutto un miracolo calcistico che avevamo realizzato. L’errore è stato non aver capito la paternità di quel miracolo. Si è pensato che il merito fosse stato di altri, si è interrotto bruscamente un discorso, tornando alla situazione precedente alla nostra stagione. Se mancano i progetti fondati, accade magari che il Bari retroceda in anticipo con un organico decisamente superiore a quello del Lecce che sta per approdare ad una salvezza meritata“.
A proposito di Lecce. Domenica i salentini saranno di scena a Bari. Per chi tiferà l’allenatore leccese, barese d’adozione? “Ho profondo rispetto per Bari dove sono stato molto bene, la sua retrocessione impoverisce la Puglia. Allora io non solo per la inevitabile simpatia e affetto leccese, penso che tutti i pugliesi debbano tifare perchè il Lecce rappresenti la nostra regione in serie A. Una salvezza da festeggiare, vale più di uno scudetto. Anche da un punto di vista economico: se resti in A sopravvivi, se retrocedi muori“.
[Michele Lorusso – Fonte: www.tuttobari.com]
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