Conte come Leonida, gli undici bianconeri come i “Trecento” spartani. Non è di certo il Copenaghen, l’esercito invincibile di Serse, ma vale lo spunto per una frase del tecnico: “Sappiamo chi siamo”, che tanto rammenta il “Ricorda chi siamo” dell’eroe delle Termopoli. Vigilia del debutto in Champions, che andrà in scena stasera in terra danese, e aria da grandi riflessioni su propositi e possibilità per questo nuovo tentativo si scalata all’apogeo d’Europa.
La vetta, questa volta, è a Lisbona: può arrampicarvisi, la Juve? «Noi sappiamo chi siamo e che percorso abbiamo fatto per essere rispettati di nuovo in Europa – il discorso davanti microfoni e telecamere – Dobbiamo essere sinceri, però: la strada è ancora lunga. Oggi siamo tra gli outsider della Champions, ma un outsider pericoloso per chiunque. Non ci poniamo dei limiti, quindi: la coppa è un sogno, ma va accompagnato da un sano realismo». A partire dal girone eliminatorio: «Il nostro è bello, affascinante: sulla carta il Real Madrid è favorito, perché anni insegue la decima coppa e per riuscirci investe molti soldi. Noi e il Galatasaray ci giocheremo il secondo posto e poi bisognerà stare attenti al Copenaghen».
Quando il peccato fu di sottovalutare gli sconosciuti avversari, rischio tuttora paventato contro i terzultimi in campionato: «Ma è una classifica inspiegabile, perché ho visto le loro partite e spesso avrebbero meritato di vincere». Temibile o meno, il Copenaghen andrà sconfitto, in quella che snodo fondamentale del «primo ciclo intenso, con tante partite importanti tra cui l’altra europea com Galatasaray. Ci saranno delle rotazioni, allora, perché non può che essere così e perché sarei un pazzo se schierassi sempre gli stessi. Non cambieranno la nostra organizzazione e la nostra idea di calcio, però: sostituirò chi è affaticato, ma onfido nella rosa e sono convinto che tutti mi daranno ottime risposte». In particolare, se le aspetta da Ogbonna e Quagliarella, secondo indiscrezioni e buon senso, sostituiti di Barzagli e Vucinic.
Nessun rifiatare, invece, per capitan Buffon. Che, al fianco di Conte nella conferenza della vigilia- si è detto «curioso di vedere se riusciremo a confermare le cose belle fatte l’anno scorso. Io condivido con tutta la squadra e i tifosi il sogno della Champions. Vincere una Coppa Campioni è qualcosa di anormale: alla Juve e a tante altre grandissime squadre non è capitato così spesso e riuscire a ottenere un risultato simile sarebbe una soddisfazione immensa. Le conferme sulla nostra crescita ce le darà solo il campo, la differenza può farla il nostro entusiasmo e la voglia di stupire ancora». Per ricordare anche agli altri loro chi sono.
[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.it]