Sorride Conte, ma sotto il sorriso nasconde determinazione feroce. Scherza il tecnico bianconero, ma dietro lo scherzo cela ricordi e moniti. Arriva con la tranquillità del vantaggio dei 3 gol segnati in Scozia, la Juve, al confronto di ritorno con il Celtic. Ed il suo tecnico ne interpreta a pieno lo stato d’animo: serena ma concentrata, distesa ma attenta.
Nella conferenza di presentazione della sfida dello Stadium, l’allenatore leccese ha dovuto parlare di tanto, condensando umorismo e serietà, partendo naturalmente dalla partita con i biancoverdi.
«Teniamo le antenne dritte, nessuno ha intenzione di sminuire questa gara di ritorno, anche perché le qualificazioni si conquistano in 180 minuti – ha dichiarato Conte, nei pochi spazi concessi all’ovvio – Nessuno sottovaluterà il Celtic: affronteremo una squadra forte, orgogliosa, fisica, che si vorrà riscattare e che ci darà problemi sulle palle inattive».
Dove, almeno stando al fiume di risentimenti corso dalle parti di Glasgow ed alimentato dalle continue dichiarazioni al veleno del tecnico, in crisi sono andati soprattutto gli avversari. «Se Lennon si lamenta degli arbitri, allora è un allenatore che può venire in Italia, visto che qui da noi tutti si lamentano. Ma in Scozia, ogni volta che il Celtic batteva un corner, c’era un giocatore che infastidiva Buffon in area piccola: era sempre fallo per noi. Io sto cercando di europeizzarmi, mentre Lennon fa di tutto per italianizzarsi».
Paradossi del calcio, come essere sotto sotto simpatizzante di una delle squadre più rivali di quella per cui sei da anni uno dei maggiori rappresentanti.
Ecco, per intenderci, la risposta di Conte allo Scudetto già assegnato alla Juve da Galliani: «Ha detto che la Juve ha già vinto? L’anno scorso il Milan aveva 7 punti di vantaggio su di noi ed aveva già praticamente in tasca il campionato, quindi faccio gli scongiuri. Ringrazio Galliani per la stima, so che in fondo in fondo è juventino e, se dovessimo vincere, sarebbe contento».
In attesa delle decisioni eventuali della Juve. «Dispiace per quello che è successo, ma è difficile dare dei giudizi su vicende che sono accadute così lontano dall’Italia. Poi sicuramente la società approfondirà la questione, ed eventualmente prenderà dei provvedimenti».
Così come qualcosa la dirigenza bianconera farà per blindare Conte, affascinato dalle lusinghe europee ma deciso nel voler restare a «casa sua»: «Se mi servirebbe una clausola per blindare il mio contratto con la Juventus? Magari quando rivedrò il contratto la farò aggiungere».
Ora c’è solo il Celtic cui pensare, tuttavia, semmai concedendo giusto qualche spiraglio al proseguo della Champions, magari risparmiando prima o dopo i diffidati (Marchisio, Vidal, Lichtsteiner), sicuramente lasciando a riposo Chiellini, rientrato per la gloria di Napoli ma non rischiato per la seconda volta.
Al posto del “Gorilla” toscano, Peluso, che tanto bene si è confermato nell’inferno del “San Paolo”. Spazio, poi, probabilmente ad Isla, Pogba, Giaccherini ed al tandem Matri-Quagliarella.
«Faremo le nostre valutazioni: qualcuno può giocare, altri riposeranno, anche in base alla disponibilità, agli infortuni e altre situazioni che saranno valutate. Sento parlare di turnover, ma se faccio giocare qualcuno vuol dire che sono convinto che mi possa dare adeguate garanzie e magari l’ho visto bene in allenamento».
Sorrisi e scherzi, ma poi sul campo si va sempre e solo per vincere, con Conte
[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.it]