ROMA – FAPAV è lieta di annunciare l’ingresso ufficiale della Lega Nazionale Professionisti Serie B nella Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali, come ratificato nel corso dell’ultima Assemblea.
“Sono lieto di dare il benvenuto in FAPAV alla Lega Serie B e ringrazio il Presidente Mauro Balata per la sua fiducia e il profondo impegno a contrasto della pirateria audiovisiva” – ha dichiarato il Presidente FAPAV Federico Bagnoli Rossi. “Dopo l’annessione di Lega Serie A e DAZN, cresce la rappresentanza nella Federazione del mondo sportivo, consentendoci così di affrontare con sempre maggiore forza le sfide che ci attendono per contrastare un vero e proprio fenomeno criminale come la pirateria che, per gli eventi live, necessita di azioni tempestive di blocco del contenuto illecito. Ci auguriamo che la modifica del Regolamento AGCOM annunciata in questi giorni possa favorire questa strada e garantire un panorama più trasparente all’insegna della legalità” ha concluso Bagnoli Rossi.
“In più occasioni – sottolinea il Presidente della Lega Serie B Mauro Balata – abbiamo ribadito l’importanza della lotta contro la pirateria audiovisiva come di uno sforzo necessario per contrastare un fenomeno che va a ad alimentare le attività malavitose, compromettere fortemente il mondo del lavoro e provocare danni ingenti all’economia del Paese e del calcio. Per questo come Lega B ci stiamo impegnando su diversi fronti, contribuendo alle iniziative legislative, promuovendo azioni giudiziarie e dando forza a soggetti che sono in prima linea nel fronteggiare una forma di illegalità sempre più diffusa. Proprio in questo ultimo punto stanno le ragioni della nostra adesione a FAPAV, uno dei soggetti tra i più importanti nella protezione della proprietà intellettuale e dei diritti d’autore”.
Secondo gli ultimi dati della ricerca FAPAV/Ipsos il consumo pirata di contenuti sportivi è aumentato dal 10% del 2019 al 15% del 2021 mentre il danno causato dalla pirateria degli eventi sportivi live ammonta a 267 milioni di euro con circa 11 milioni di fruizioni perse. Guardando al Sistema Paese, il fenomeno dell’illegalità diffusa nella fruizione di contenuti audiovisivi, provoca danni ingenti, sia in termini di fatturato, circa 1,7 miliardi di euro; sia come Pil, circa 716 milioni di euro; sia come entrate fiscali per lo Stato, circa 319 milioni di euro; sia come stima potenziale dei posti di lavoro a rischio, ossia 9400.
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