Il tecnico bianconero: “Sono rimasto sorpreso e soddisfatto dei primi 30′, abbiamo fatto circolare la palla con grande velocità e stavamo dominando in parità numerica“
TORINO – Sono bastate due le azione che hanno deciso l’andamento della partita tra la Juventus e il Milan: il rigore al 16′ di Ronaldo (sbattuto sul palo) ma soprattutto il cartellino rosso ad Ante Rebic al 17′ per un fallo pericolosissimo su Danilo a gamba alta. Sembra clamoroso, una partita durata 90 minuti si è decisa in 30 secondi: anche per questo il calcio è imprevedibile.
Queste le parole dei due allenatori, la felicità di Maurizio Sarri da una parte e la delusione di Stefano Pioli dall’altra.
SARRI – “Sono rimasto sorpreso e soddisfatto dei primi 30′, abbiamo fatto circolare la palla con grande velocità e stavamo dominando in parità numerica – ha spiegato il tecnico bianconero -. Poi siamo calati sia nel ritmo sia nell’intensità mentale. Abbiamo perso lucidità e ci siamo affidati alle giocate dei individuali”.
PIOLI – “Mi dispiace dirlo però è chiaro che sul verdetto del campo pesa tantissimo il rigore dell’andata. Siamo partiti male ma soprattutto siamo stati ingenui a rimanere in 10, però poi abbiamo fatto un’ottima partita. Abbiamo difeso benissimo e abbiamo avuto anche due o tre occasioni per fare male. È un grande peccato perché per noi era un obiettivo importante – continua il tecnico rossonero ai microfoni della Rai – adesso cercheremo di tornare in Europa attraverso il campionato. Non credo che nelle due partite abbiamo giocato peggio di loro, purtroppo subire quel gol in casa ci ha penalizzato – recrimina Pioli – Oggi abbiamo fatto una grande partita difensiva, ma era difficile offendere in inferiorità. Però la prestazione di oggi ci dice che possiamo giocarcela con tutti e ora dobbiamo concentrarci sul campionato per ottenere un obiettivo importante per noi. Dobbiamo avere più continuità di rendimento, spesso abbiamo giocato bene ma non siamo riusciti a portare a casa il risultato”.
Insomma, è quanto mai palpabile il sospiro di sollievo di Maurizio Sarri quanto il grande rammarico di Stefano Pioli.
A cura di Giuseppe Annunziata