Le nostre interviste esclusive non conoscono la parola “sosta”. Revocato lo sciopero dei calciatori, domenica la Sampdoria andrà a far visita al Brescia in un trasferta che si preannuncia ostica.
Per analizzare al meglio la sfida contro le Rondinelle, Sampdorianews.net ha avuto il piacere di contattare in qualità di doppio ex uno dei più importanti registi italiani degli ultimi decenni, che ha da poco intrapreso la carriera di allenatore. Ci stiamo ovviamente riferendo ad Eugenio Corini, il quale ha risposto alle domande di Sampdorianews.net , ripercorrendo le gesta del passato, le sensazioni del presente e i sogni nel cassetto per il futuro:
Hai indossato tante casacche durante la tua lunga carriera. Nella stagione 1992-93 sei arrivato sotto la Lanterna per vestire la maglia blucerchiata. Che ricordi hai dell’esperienza doriana a distanza ormai di molti anni? “Fu un’esperienza importante giocare nella Samp, anche se ci rimasi soltanto un anno. Iniziai molto bene, poi ho patito la pubalgia e un problema alla caviglia, che mi fecero saltare gli ultimi due mesi e mezzo di campionato. Alla fine collezionai 24 presenze, realizzando 4 goal, conquistando anche un paio di convocazioni in Nazionale. Al termine della stagione presi la decisione di iniziare un’altra avventura e trasferirmi a Napoli”.
Col senno di poi avresti voluto lasciare maggiormente il segno alla Sampdoria, visto il grande talento che ti ha donato la natura e le grandi premesse che ti avevano accompagnato al tuo arrivo a Genova? “Ho affrontato l’esperienza alla Sampdoria come tutte quelle intraprese in carriera, ovvero con professionalità e mettendo in campo il massimo delle mie possibilità. Arrivai alla Samp all’età di 23 anni, forse non era il momento giusto, ma sono comunque riuscito a sviluppare altrove la mia carriera in un certo modo”.
Brescia e il Brescia rappresentano davvero tanto per te… “Sono bresciano, ho giocato nel Brescia, sono cresciuto nel settore giovanile delle Rondinelle e con quella casacca ho avuto l’esordio tra i professionisti. In virtù di tali considerazioni, è normale considerare Brescia un’esperienza diversa da tutte le altre”.
Domenica la Sampdoria andrà a far visita al Brescia, dove è appena arrivato Beretta al posto dell’esonerato Iachini. Che gara ti aspetti? “Sarà una partita molto difficile per la Sampdoria, il Brescia ha cambiato tecnico nei giorni scorsi, in panchina non c’è più Iachini, il quale aveva fatto benissimo in serie B e aveva iniziato nel migliore dei modi anche il campionato in corso. Beretta vorrà iniziare facendo subito risultato pieno, generando grande entusiasmo nell’ambiente”.
Quali uomini potrebbero risultare decisivi al Rigamonti? “Sicuramente gli attaccanti, Pazzini da una parte, Caracciolo dall’altra, hanno le qualità per risultare determinanti”.
In campo ti sei sempre contraddistinto come un grande professionista e un giocatore di grande spessore tecnico. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, come analizzi quanto fatto in carriera? “In questo momento sono talmente concentrato nell’iniziare al meglio la mia avventura da tecnico, che non riesco a pensare ad altro. In carriera forse non tutto è andato bene, ma mi sono tolto grosse soddisfazioni, ho sempre stretto i denti dando il massimo, ho provato sensazioni stupende, emozioni straordinarie. Ho amato il mio lavoro, ho sempre cercato di dare il massimo di me stesso, talvolta ho sofferto, ma ti assicuro che tutto si è rivelato utile per creare un importante bagaglio di esperienza, giocando anche in piazze diverse”.
Quali sono le tue prime sensazioni nelle nuove vesti di allenatore? “Allenare è cosa voglio fare nella vita, ho coronato un sogno. Sono orgoglioso di poter allenare in una piazza come Crotone e confrontarmi con un campionato importante come quello cadetto”.
[Diego Anelli – Fonte: www.sampdorianews.net]