Il Presidente del Coni pensa che molte discipline seguiranno la Federazione Rugby, che ha chiuso la stagione. Per il calcio potrebbe anche non arrivare l’ok alla ripresa
ROMA – In un’intervista rilasciata ai microfoni di ‘Radio 24’ Giovanni Malagò, presidente del CONI, ha fatto il punto della situazione, generale e del calcio.
Malagò ha fatto capire di non approvare la decisione della Federazione Rugby che ha chiuso la stagione, senza assegnare il titolo e bloccando promozioni e retrocessioni. Nel modo in cui la decisione é maturata, non nel merito. “Compete alle Federazioni l’organizzazione dei campionati, ma non hanno voluto nemmeno aspettare una data condivisa anche se poi sappiamo che gli interessi sono molto diversi. Le Federazioni hanno oneri e onori”. Quanto al merito, invece, si é detto non contrario: “Ieri Spadafora ha detto che in precedenza era stato troppo ottimista sulla ripresa del campionato il 3 maggio. Secondo me si arriverà a quanto detto dal rugby in molti sport, non so se in tutti. Ogni sport lo devi guardare nella sua specificità”.
Sulla possibilità della ripartenza ha detto che non vuole illudere nessuno. “In Italia ci si gestisce autonomamente sulla base alle indicazioni del Governo però bisogna considerare anche quello che accade fuori dai confini. Oggi il presidente del CIO Bach ha fatto un report analitico da quando è iniziata l’emergenza fino alla decisione di rinviare i Giochi Olimpici, con la nuova data dovrebbe essere annunciata entro tre settimane. Tutte le decisioni saranno subordinate alle decisioni della comunità scientifica, e potrebbe anche non arrivare l’ok”.
Va invece avanti l’organizzazione per Cortina 2026. “E‘ chiaro che in questo momento ci sono delle difficoltà, ma non mi sento di dire che ci saranno complicazioni sull’organizzazione dei Giochi anche perché il 90% delle strutture è già realizzato – ha dichiarato Malagò-Sappiamo benissimo cosa fare. Magari qualche opera che non era prevista ma che sarebbe stato bello fare non so se verrà realizzata”.
Sulla possibilità di completare la stagione dei club il Presidente del Coni ha detto che dipende dalla UEFA e dalla FIFA e da quanti sposeranno l’idea che si devono, tutti, fare sacrifici e compromessi. Anche i giocatori, per i quali a breve dovrebbe essere deciso il taglio degli stipendi. Ha, però, aggiunto “Togliere il 30% a un giocatore che guadagna 10 milioni di euro è un conto, togliere il 30% a chi gioca in Serie B o in Lega Pro è un altro. Dico in generale: chi ha maggiori possibilità cerchi di aiutare chi ne ha meno”.