Il terzo posto infatti dista cinque punti e, a giudicare dalla condizione psico-fisica del Napoli e delle sue avversarie, sono tutt’altro che irrecuperabili.
NAPOLI, LA CONDIZIONE PERFETTA AL MOMENTO GIUSTO – Il primo punto non può che essere la condizione della squadra azzurra. S’è spesso parlato della Champions come di un handicap per l’andamento in campionato, ma l’impressione è che l’Europa abbia fatto e possa continuare a fare al Napoli esattamente l’effetto opposto. Durante la fase a gironi la squadra azzurra ha collezionato una media punti superiore a quella conseguita nei mesi in cui non s’è giocata la competizione europea. Anche in vista della sfida di domenica, la vittoria col Chelsea ha solo dato un’ulteriore carica per battere l’Inter e cercare di allontanarla ulteriormente in classifica.
CAOS LAZIO: TRA LE DIMISSIONI DI REJA E UN MERCATO DEFICITARIO – La situazione in casa Lazio è a dir poco caotica. Edy Reja ieri ha presentato le sue dimissioni, poi ha fatto una rettifica dicendo che non sono irrevocabili ma poco cambia: le possibilità che lasci la guida della squadra dopo la partita di questa sera contro l’Atletico Madrid sono ancora molto alte, ma anche se non sarà così i problemi resteranno identici a quelli di 24 ore fa. Il tecnico goriziano aveva chiesto un’importante campagna di rafforzamento, invece la squadra da gennaio ne è uscita indebolita con l’ultimo grande colpo di mercato che è rimasto solo in canna. Gli innumerevoli infortuni hanno fatto la differenza. La migliore cartina di tornasole per descrivere la situazione Lazio sono gli attaccanti convocati per questa sera, solo due: Kozak e Rozzi. Peggio di così…
L’UDINESE E LA DI NATALE DIPENDENZA – Se c’è una squadra dipendente da un solo calciatore in Italia questa è senza dubbio l’Udinese. Senza il suo capocannoniere Antonio Di Natale la compagine di Guidolin cambia volto e si ritrova improvvisamente con importanti problemi in zona gol. Il capitano tra qualche giornata rientrerà, a differenza di un altro calciatore decisamente importante per i bianconeri: Mauricio Isla, alle prese con un infortunio più serio. L’inversione di tendenza da febbraio in poi è stata comunque netta: dopo il successo casalingo contro il Lecce sono arrivate due sconfitte e due pareggi.
LA ROMA E LA STAGIONE DI TRANSIZIONE – E’ senza dubbio uno dei progetti più interessanti della Serie A. Luis Enrique nella Capitale sta provando a riproporre un calcio totale, dove tutti partecipano alla manovra offensiva e a quella difensiva. Un calcio dove i giovani la fanno da padroni e l’età anagrafica non è decisiva per lo schieramento dal primo minuto. Un progetto importante quindi, ma che per realizzarsi ha bisogno di due componenti: un bel po’ di tempo – come palesato dalla discontinuità dei giallorossi in campionato – e calciatori idonei, che a gennaio dovevano arrivare per completare il disegno estivo e che invece, eccezion fatta per Marquinho, non sono arrivati. Per il bene del calcio italiano si spera che la dirigenza giallorossa faccia lavorare con calma Luis Enrique, ma l’impressione è che questo per la squadra capitolina sia un anno di transizione.
INTER, C’E’ BISOGNO DI UNA RIVOLUZIONE – Resta ancora l’avversaria più pericolosa per il Napoli, ma la situazione in casa nerazzurra è ai limiti del disperato. Un undici titolare che cambia di partita in partita, Claudio Ranieri che non riesce più a trovare il bandolo della matassa e una squadra che ormai non sembra avere più le motivazioni di un tempo. L’Inter ha bisogno di una rivoluzione radicale e lo certifica anche la Champions League: non solo la sconfitta rimediata all’ultimo secondo ieri sera al Velodrome, ma soprattutto il fatto che quella andata in campo era la squadra con l’età media più alta dell’intera competizione. Di questo momento difficile ne dovrà approfittare domenica sera il Napoli che, al contrario, è in tutt’altro stato.
Cinque punti da recuperare quindi. Non sono pochi, così come non sono poche le avversarie da superare. Il Napoli, però, ha dimostrato di essere in grado di ben altre imprese e mollare così il campionato sarebbe un suicidio. E’ un obiettivo fondamentale per dare continuità a un progetto che ha bisogno della massima competizione europea per continuare a viaggiare a vele spiegate.
[Raimondo De Magistris – Fonte: www.tuttonapoli.net]
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