Ieri sera, nella partita contro gli odiati cugini dell’Atletico Madrid, l’ennesima tripletta di una carriera che oltrepassa il leggendario e l’inumano per trofei vinti e record individuali che ogni settimana gli statistici devono aggiornare per non perdere il conto di chi ha più reti che presenze con la maglia del Real Madrid. I dati ufficiali parlano di 399 gol in 389 partite anche se il club di Florentino Perez gliene da già 400, dettagli perché il traguardo verrà tagliato molto presto da parte di chi spinge il proprio corpo oltre limiti che per altri non sono spiegabili con delle semplici regole scritte.
Qualcuno parlava di stagione deludente, di un calo fisico dovuto all’età che avanza ma CR7 ha risposto, semmai ce ne fosse ancora bisogno, con otto gol in tre partite di Champions contro le difese di Bayern e Atletico che non sono proprio le ultime arrivate. 35 gol in 41 partite, proprio deludente questa stagione.
In realtà, però, questa rappresenta una stagione di un radicale cambiamento della carriera di Ronaldo che, con il trascorrere del tempo, ha cambiato il suo ruolo avanzando il suo raggio d’azione di circa venti metri e diventando effettivamente un vero e proprio centravanti, il migliore al mondo. Il rapporto tra lui e il gol è una questione di affinità elettiva tanto da far sembrare facili anche le giocate più difficili come il primo gol quando ruba il tempo a Savic, da centravanti vero, ma anche nel secondo quando concede solo un rimbalzo al pallone prima di infilarlo nel sette e infine l’ultimo in cui avvia e chiude il contropiede perfetto. E’ vero, l’età avanza ma bisogna saper sfruttare anche i lati positivi di questo cambiamento e Ronaldo, con l’aiuto di Zidane, lo ha fatto alla perfezione trasformandosi in un finalizzatore perfetto, un cecchino senza pietà che non scatta come una volta ma segna valanghe di gol che possono sembrare anche facili ma che invece non lo sono.
Il cambiamento è partito dalla testa di chi si allena ogni giorno il doppio o il triplo degli altri per poter essere al top nei momenti che contano, nelle serate che richiedono concentrazione massima e freddezza che non appartengono agli atleti comuni. Perché Cristiano è innamorato del gol come il gol è innamorato di lui, si cercano e si trovano subito e le statistiche descrivono pienamente questo cambiamento: la maggior parte delle reti vengono segnate all’interno dell’area di rigore (32, contro le 3 fuori area).
Dai 6,5 dribbling a partita del primo anno con la maglia del Madrid, oggi viaggia alla media di due; dai 40 passaggi a gara sempre del primo anno, oggi siamo sotto i 30; le occasioni create sono state oltre le due a partita fino al 2014/15, mentre oggi sono sotto l’uno. Ha meno esplosività, e deve adattarvisi di conseguenza. Ne sono consapevoli anche i compagni di squadra, come ha detto Gareth Bale: “Il suo ruolo è cambiato. Oggi è più attaccante, mentre da giovane, al Manchester United, lo vedevi partire da lontano”. Le reti al Bayern e all’Atletico ne sono la dimostrazione.
Si nasconde, galleggia nell’area di rigore come una tigre che sta per divorare la preda e quando il pallone arriva tutti sanno già come andrà a finire soprattutto in Champions League visto che il Portoghese, con la tripletta di ieri, è arrivato a toccare quota 103 nella massima competizione Europea (88 in 86 presenze con il Real Madrid), 52 reti nelle fase a eliminazione diretta, 10 reti in questa stagione in undici partite ed il record di migliore marcatore delle semifinali con 13 marcature superando Di Stefano fermo ad 11. Inoltre Ronaldo è anche colui che ha segnato più doppiette, 27, e il maggior numero di gol in una singola edizione, 17, nella stagione 2013-2014.
Queste le parole del suo ex compagno del Manchester Neville: “Mi chiedo se sta pensando di prolungare la carriera come attaccante centrale, dove non deve correre 11 o 12 chilometri a partita, ma gliene bastano 7, 8, 9, e dove può ancora essere decisivo con i gol. Penso che continuerà a giocare per molto, molto tempo ancora. E diventerà un grande cannoniere, spostandosi sempre più in area di rigore”. Ci è già diventato.
Stati Uniti? Corea del Nord? No, Cristiano Ronaldo.
L’indistruttibile macchina da guerra.
Calciomagazine ® 2005 - 2024 - Notizie Calcio supplemento al Giornale Online L'Opinionista
p.iva 01873660680 Testata giornalistica Reg. Trib. di Pescara n.08/08 dell'11/04/08 - Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009
Calciomagazine sui social - Redazione - Privacy Policy - Cookie Policy