Il Napoli crolla contro il Genoa e abbandona definitivamente ogni speranza di ritornare in Champions. Prestazione spettacolare della squadra di Pasquale Marino che per almeno settanta minuti domina il match, dopo aver però sbloccato il risultato grazie ad una prodezza di Rodrigo Palacio a cui ha fatto seguito il raddoppio firmato Gilardino con la retroguardia azzurra in completa confusione. Nella ripresa si è visto un altro Napoli, che però dopo aver fallito il gol che avrebbe accorciato le distanze subisce il terzo gol. Non bastano ai partenopei gli ultimi dieci minuti all’assalto: prima Cavani, che nel complesso è riuscito a dare un altro spessore alla manovra offensiva, e poi Lavezzi riaprono la gara ma nei restanti otto minuti più recupero i rossoblù difendono con le unghie il risultato portando a casa una vittoria meritata per quanto visto in campo.
Pasquale Marino presenta un Genoa molto offensivo con il tridente composto da Palacio e Jankovic in supporto a Gilardino. A centrocampo Kucka, Biondini e Sculli mentre la linea difensiva vede Kaladze e Granqvist al centro con Mesto a destra e Moretti a sinistra. Tante novità nell’undici di Mazzarri. Il tecnico partenopeo lancia Britos in difesa con Cannavaro e Campagnaro. A centrocampo Dzemaili prende il posto di Inler per far coppia con Gargano. Zuniga a destra prende il posto di Maggio mentre a sinistra è confermato Dossena. In attacco non c’è Cavani nel tridente che è composto da Pandev e Hamsik in supporto a Lavezzi.
Sin dalle prime battute la gara è molto combattuta e nervosa. Dopo sette minuti di gioco il Napoli sfiora il vantaggio con Pandev che di testa manda di poco a lato. Passano centoventi secondi è Sculli risponde con un altro colpo di testa che ha lo stesso esito. Con il passare dei minuti i padroni di casa prendono il sopravvento e ci provano con Palacio in più occasioni da fuori area, ma senza precisione. Al quarto d’ora è ancora l’argentino a rendersi pericoloso: De Sanctis salva e sulla respinta Gilardino trova Palacio sulla traiettoria. Il Napoli prova a reagire con Pandev che non mette paura a Frey. Alla mezz’ora, però, la squadra di Marino passa: Rodrigo Palacio disegna un arcobaleno su cui non può nulla De Sanctis e porta in vantaggio i suoi. I partenopei accusano il colpo e dopo quattro minuti capitolano nuovamente: errore di Campagnaro in impostazione, sullo sviluppo dell’azione Gilardino di testa prende il tempo a Cannavaro e supera De Sanctis che questa volta non riesce ad allontanare la conclusione che non era molto angolata. Il finale è ancora a favore dei rossoblù a causa della retroguardia partenopea in netta difficoltà. Nel finale c’è l’inserimento di Maggio al posto di Cannavaro, uscito dopo un brutto colpo subito da Mesto.
Nella ripresa il Napoli sembra iniziare con un altro piglio anche se la retroguardia rossoblù non commette sbavature. Dopo dieci minuti Walter Mazzarri inserisce Cavani, per Zuniga, e le cose sembrano cambiare nella manovra offensiva. Al quarto d’ora Gargano impegna Frey da fuori area e al 21′ l’occasione ghiotta per riaprire la gara capita sui piedi di Hamsik che, liberato da Dzemaili, trova però Frey da due passi. Il Napoli aumenta la pressione e al 24′ subisce il terzo gol in contropiede con Gilardino che serve Palacio che da posizione defilata batte De Sanctis sul palo lontano. Alla mezz’ora il Napoli inserisce anche Vargas al posto di Pandev e Marino risponde con Birsa e Seymour al posto di Sculli e Jankovic. Passano cinque minuti e Cavani accorcia le distanze battendo Frey con un preciso colpo di testa su assist di Maggio. Sessanta secondi e il Napoli riapre completamente i giochi con Lavezzi abile ad inserirsi tra i centrali rossoblù. Nel finale c’è tanta generosità da parte del Napoli e l’assedio, che prosegue anche per cinque minuti di recupero, non porta al pareggio con un Genoa che chiude bene i varchi e risolve diverse situazioni di mischia.
[Antonio Gaito – Fonte: www.tuttonapoli.net]