Da Jimenez a Conca: quando il denaro seppellisce la passione

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Negli anni settanta, per lanciare il soccer nel continente americano, molte stelle giocarono nell’attuale Major League Soccer. Da Pelè a Chinaglia, fino ad arrivare a George Best o Beckenbauer. Calciatori “a gettone”, che raggiungevano contratti principeschi per lanciare uno sport che, in realtà, non aveva molto appeal per gli statunitensi. Cosa che poi è andata avanti fino ai primi anni novanta, con la lega professionistica sempre più disastrata, salvo poi rilanciare con il mondiale 1994.

Più o meno quello che sta succedendo sui mercati emergenti, dall’Arabia alla Cina, che possono contare su quattrini freschi e un pubblico non proprio abituato ai grandi campioni. Società che però hanno la possibilità di drogare un mercato – quello degli stipendi – per permettere alle stelle di diventare una sorta di Harlem Globetrotter della sfera di cuoio, strapagati e spesso sempre più annoiati da una carriera che non ha più niente in serbo per loro, tranne i soldi.

Tanti sono gli esempi di giocatori a fine carriera che hanno arrotondato – per una o più stagioni – nel futbol degli Emirati. Gabriel Batistuta ne è certamente un esempio, dopo gli anni tra Fiorentina, Roma e Inter è andato all’Al Arabi a fare la differenza, con venticinque gol in ventuno presenze di campionato. Stesso discorso che può valere per Fabio Cannavaro, sbarcato tra gli sceicchi solamente un anno fa, dopo la stagione fallimentare tra Juventus e nazionale italiana. Sembra che non stia andando bene, se non per il portafogli. Percorso identico si potrebbe fare per Fabio Grosso, oramai vicinissimo a svernare al sole del Medio Oriente. Ci sono poi giocatori che si trasferiscono, dicendo addio alla carriera proprio per guadagnare qualche milione di euro in più. Il primo a fare questo discorso è stato Mohamed Kallon, che a 28 anni ha provato l’avventura all’Al-Ittihad, per poi giocare con Al-Shabab e Shaanxi Chanba, in Cina. Quest’ultimo contratto è stato trimestrale, con Kallon che ora proverà l’avventura negli Stati Uniti. Altra scelta “folle” fatta per la propria carriera è stata quella di Maurito Zarate, ora alla Lazio, che però ha giocato solamente sei partite con l’Al Sadd, nel corso del 2007, ad appena 20 anni. Fortunatamente i biancocelesti hanno pagato il riscatto e ora l’argentino può davvero àmbire a tutt’altra carriera.

C’è poi Luis Jimenez, prigioniero di un contratto di 100 mila euro alla Ternana, che era oramai pronto a passare al Cesena. Il cileno ha deciso di svincolarsi definitivamente dalla società umbra, che lo trattava come un vero e proprio ostaggio. L’articolo 17 gli è venuto in aiuto e giocherà nell’Al Alhy, dove percepirà circa 2 milioni di euro netti all’anno, più bonus facilmente raggiungibili che gli porterebbero altri 1,7 milioni nelle casse.

Finale per quello che, probabilmente, è il colpo del millennio: Dario Conca dalla Fluminense giocherà coi Guangzhou Evergrande, club capolista del campionato cinese, che ha pagato 7 milioni di euro per le sue prestazioni. Nulla in confronto allo stipendio che percepirà, di circa 10,6 milioni di euro. E chi l’ha detto che il viale del tramonto si percorre a piedi nudi?

[Francesco Satanassi – Fonte: www.tuttocesena.it]