Dabo: “Lazio bellissima squadra, maturi i tempi per puntare alla Champions”

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Cinque anni non sono uno scherzo, sono un pezzo di vita importante. Un segmento di esistenza che ti segna nel profondo. La Lazio è rimasta nel cuore di Ousmane Dabo, la sua carriera ha toccato i picchi più alti con la maglia biancoceleste. E’ arrivato nel 2003 dall’Atalanta, in una squadra che doveva difendersi dai continui terremoti societari pensando solo al campo: con Mancini in panchina visse un anno esaltante culminato con la vittoria della Coppa Italia, alzata a Torino in faccia alla Juventus di Lippi. Poi la crisi, il baratro ad un passo e l’arrivo di Lotito con due anni di transizione prima di essere sedotto dalle sirene inglesi e scegliere il Manchester City. Due anni terribili in Inghilterra anche a causa di una rissa con il compagno di squadra Barton che quasi gli fa perdere un occhio. Allora riecco la Lazio a fare capolino per dargli un appiglio.

Torna a Roma ed è preziosissimo, a maggio 2009 si prende la soddisfazione di regalare al pubblico biancoceleste una Coppa Italia magica, conquistata in un Olimpico stracolmo e con Ous a firmare il rigore decisivo due mesi prima di vincere anche la Supercoppa a Pechino. “È difficile scegliere un ricordo in particolare. Sono arrivato in una Lazio forte –confessa in Esclusiva ai microfoni de Lalaziosiamonoi.it-, come quella di Mancini con cui abbiamo vinto una Coppa Italia. Forse, però, la seconda Coppa è stata la più sentita, quel rigore per me è indimenticabile. Però non posso non pensare anche ai derby vinti… (ride ndr)”. Dabo è uno di quelli che l’impegno non l’ha mai fatto mancare, uno che per la Lazio ha sempre dato tutto, per questo la gente lo ricorda con affetto. Adesso con il calcio ha detto basta, troppi infortuni: aspetta e valuta, la sua vita sarà ancora nel calcio però.

Non ha perso di vista quei colori, tifa Lazio, come fosse un tifoso qualunque. “La squadra la seguo, certo come sempre”. Una squadra che sta facendo benissimo in campionato, dove si trova a soli quattro punti dalla vetta e anche in campo continentale dove ha conquistato l’accesso ai sedicesimi di Europa League. Il 16 ottobre è arrivata anche la gioia di vincere un derby da romanzo. “La Lazio è una bellissima squadra, stanno facendo grandi cose. Credo che il loro obiettivo sia la Champions League, adesso sono quarti e vicini ai primi posti, penso che i tempi siano maturi”. Ous quest’estate è stato uno di quelli che ha spinto per l’arrivo di Cisse a Roma. Si conoscono, ma soprattutto Dabo sa quanto Djibril può dare. Il momento, però, è negativo: Cisse non trova il gol da tre mesi e anche le prestazioni offerte non sono quelle che ci si aspettavano al suo arrivo nella Capitale. “Ho visto molte partite e ogni volta lui partiva largo, giocava quasi sulla fascia e questo spiega anche il fatto che non riesca a trovare il gol. Non ha giocato molto in posizione centrale, poi quando non segni perdi fiducia ma le qualità ci sono tutte, non possiamo metterle in dubbio. Speriamo che si sblocchi subito alla ripresa”.

Dalla Francia, però, continuano a rimbalzare notizie che vorrebbero l’Auxerre intenzionato a riportare Cisse nella squadra che lo lanciò 11 anni fa. Lo stesso attaccante avrebbe confidato a squadra e tecnico il suo malessere, difficile per Dabo farsi un’idea. “Io non so cosa accadrà, qui in Francia si parla dell’Auxerre e del loro interesse poi bisogna vedere se la Lazio lo lascia andare ma soprattutto se lui se ne vuole andare. Vedremo”. Qualche settimana fa un giornalista dell’Equipe si era scagliato contro la tifoseria laziale sostenendo che Cisse aveva fatto bene a insultare i tifosi via Twitter a causa della loro ideologia di estrema destra. Due scemenze al prezzo di una: etichettare un intero popolo è sciocco quanto insensato e lo stesso attaccante è osannato costantemente dalla Curva Nord. A difesa dei tifosi laziali si era subito esposto Dabo che ha ribadito il concetto. “Io ho detto che sono sempre stato trattato benissimo, in quell’occasione ho voluto mettere le cose in chiaro perché queste cose che si dicono sui laziali sono assolutamente false”. Chi in questa stagione sta sorprendendo è Diakitè. Modibo sta offrendo prestazioni convincenti e finalmente ha messo in mostra quella continuità che era sempre stato il suo tallone d’Achille.

Dabo incensa “Diaki” che per lui è quasi un fratello minore. “Lui per me è come un fratello, gli voglio molto bene. E’ migliorato tantissimo anche perché è uno che ascolta i consigli, quando c’ero io dava sempre retta ai più anziani. Poi Modibo lavora tantissimo, quest’estate non è neanche andato in vacanza, un giocatore di 23 anni che sceglie di non andare in ferie per migliorarsi e recuperare al meglio da un infortunio è una rarità e vuol dire tantissimo. Avrà un grande futuro”. Parole importanti, un’investitura vera e propria per Diakitè che anche nelle gerarchie di Reja ha scalato tante posizioni. Dabo, poi, augura ai tifosi biancocelesti i migliori auguri di Natale. “Auguro a tutti i laziali un Buon Natale”.

[Marco Valerio Bava – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]