D’Agostino: ”Io a Firenze, era destino. Europa possibile”

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Il regista della Fiorentina, Gaetano D’Agostino viene intervistato in esclusiva da Radio Blu: “Spero di farvi vedere il D’Agostino dei bei tempi il prima possibile. Il ginocchio mi ha creato problemi ma la colpa è anche mia perché ho voluto forzare i tempi di recupero ad inizio stagione. Ora sto bene. La brutta prestazione di Lecce? Ho avuto l’influenza nei giorni precedenti, in ogni caso non cerco scusanti; a 29 anni so riconoscere quando gioco bene o male e domenica ho giocato molto male.

I giudizi negativi sono giusti. Sono molto credente. Tutta la mia vita è basata sulla fede. Credo che Dio abbia dei progetti per noi; dobbiamo solo fidarci senza chiedere miracoli. La religione mi ha portato ad avere un grande equilibrio interiore. Al di là della prestazione di Lecce, voglio prendere il lato positivo di questo periodo: è 4 partite che non perdiamo e a Napoli meritavamo di vincere. Domenica siamo stati fortunati, ma lo siamo stati meno in altre occasioni l’anno scorso.

Non credo ci sia disamore dei fiorentini nei confronti della Fiorentina ma solo un momento di delusione e rabbia dopo tanti anni ad alti livelli. I pochi spettatori? Sono pochi in tutta Italia, non solo a Firenze. Per il futuro sono fiducioso dopo il cambio di modulo. Nel primo tempo, prima del gol del Lecce, abbiamo fatto bene. Troviamo delle difficoltà a segnare. Se nella prima mezz’ora contro il Lecce avessimo segnato tre gol non ci sarebbe stato nulla di scandaloso e la partita sarebbe stata diversa. Putroppo se per segnare gli avversari hanno bisogno di un solo tiro, noi dobbiamo farlo dodici volte prima di segnare. Di Firenze mi è piaciuta da subito la mentalità e la cultura. Credo che anche il Signore abbia influito nella mia scelta. Nel periodo in cui sono stato cercato da Juventus e Real Madrid, quando parlavo con mia moglie, usciva sempre Firenze nelle discussioni.

Volevamo venire qua nonostante le altre grandi offerte; era destino. Felipe? Lo conosco da cinque anni. So che è un giocatore di grande valore ma a Firenze è stato sfortunato non riuscendo a sfruttare le occasioni avute come quest’anno contro la Juventus. E’ entrato con troppa foga per la voglia di far bene e si è fatto espellere dopo pochi minuti. Probabilmente ha pagato anche lo scotto dei 9 anni a Udine; dopo così tanto tempo è difficile staccarsi da una piazza così tranquilla per approdare in una calda come quella fiorentina. Cosa mi sento di dire ai ragazzi più giovani in rosa? L’esuberanza può portare a sbagliare, ma basta essere moderati con i vizi, come ad esempio l’alcool. I giocatori più forti con i quali ho giocato? Di Natale, Mutu e soprattutto

Sanchez. Capello? E’ un manager più di un allenatore. Il migliore che ho avuto per quanto ha vinto. Vorrei tornare in Nazionale ma prima devo tornare a giocare bene con e per la Fiorentina. Zanetti? E’ un giocatore che farebbe comodo a tutti. E’ uno dei più grandi centrocampisti italiani a livello tattico e mi dispiace vederlo così in disparte. Non so cosa gli sia successo. Come già detto, nella mia prestazione di domenica scorsa ha influito molto la febbre. A Napoli, senza l’influenza, ho giocato 90° su buoni livelli quindi è quello il problema, non il ginocchio. Chi corre più tra me e Montolivo? Non si possono fare paragoni perché io gioco regista, mentre lui mezz’ala. L’Europa League? Io ci credo ancora. Guardo in basso così come in alto alla classifica”.

[Alessio Crociani – Fonte: www.violanews.com]