Bari: raggiunto l’accordo per Davide Nicola

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logo_lega_serie_bBARI – Il tecnico ex Livorno ha sciolto le riserve, accettando il contratto proposto dal club biancorosso. Come riportato da SkySport, il neo allenatore, Davide Nicola, dirigerà domani il suo primo allenamento.

VIA MANGIA – Se ne va. Devis Mangia lascia Bari e il Bari dopo nemmeno sei mesi dal suo arrivo (venne presentato da Gianluca Paparesta assieme al direttore sportivo Stefano Antonelli lo scorso 8 luglio) con un bottino tra campionato e coppa di 5 vittorie 4 pareggi e 7 sconfitte. Sembrava l’inizio di una nuova era, la nascita di un sodalizio a tre che avrebbe regalato grandi soddisfazioni ai tifosi biancorossi. Non è stato così. Per una serie di motivi, alcuni meno noti, altri sui quali si dibatteva già da qualche tempo, che hanno trasformato l’esperienza del tecnico milanese in riva all’Adriatico in un fallimento. Un fallimento per il quale, è bene ricordarlo, Mangia paga anche colpe altrui. Quelle di una squadra che forse non lo ha mai seguito fino in fondo e di una società che non ha fatto tutto quello che poteva fare per farlo lavorare nelle migliori condizioni.

UTOPIA – Mangia era venuto in Puglia con un progetto difficile da realizzare ma molto ambizioso. Creare una squadra forte, capace di andare in serie A giocando un calcio offensivo, spettacolare, fatto di tanta tecnica, possesso palla e scambi velocissimi per disorientare le difese avversarie. Con un ben determinato modello di riferimento: quel 4-4-2 con cui Antonio Conte e Giampiero Ventura si sono tolti diverse soddisfazioni sulla panchina barese. Una cesura netta rispetto a quanto visto negli ultimi tre anni con una formazione più propensa a giocare di rimessa e che, pur rinnovata nel corso del tempo per le difficoltà societarie, aveva mantenuto il 4-3-3 come modulo base. Risultato: il Bari 2014/15 è stato costruito per fare il 4-4-2 creando un mix tra una parte dei vecchi più diciotto nuovi giocatori. Difficile se non impossibile cambiare tutto rispetto all’ultimo campionato in cui i galletti, al termine di una straordinaria rimonta, avevano sfiorato la promozione e si erano conquistati il favore della piazza (che ha maldigerito l’addio di Polenta, Guarna relegato in panchina e avrebbe voluto una rosa più simile a quella precedente). Pressioni forti (forse anche da parte di qualche giocatore?) che hanno spinto il tecnico a ritornare al 4-3-3 dopo sole tre giornate di campionato.

ESITO – I risultati sono stati altalenanti: vittorie importanti con Livorno, Catania e Avellino ma anche sconfitte difficili da digerire con Vicenza e Varese. Quella con i lombardi, ha fatto precipitare la situazione. Nelle successive quattro gare il Bari ha collezionato un solo punto (pareggiando in casa al 90° con il Pescara) ed ha rimediato due sonore scoppole a Vercelli e a Crotone e una a domicilio con la Ternana che ha scatenato la contestazione dei tifosi. I problemi sono quelli di sempre: molto possesso palla senza costrutto, una difesa statica e che va in bambola alla prima occasione, incapacità di saper reagire una volta andati in svantaggio, assenza di una prima punta di peso in grado di sfruttare le palle alte. E qui la società poteva fare sicuramente di più visto che in rosa ci sono solo tre attaccanti (Caputo, De Luca e Rozzi) che non superano il metro e ottanta d’altezza.

STOCCATE – Antonelli ha detto che tutte le scelte riguardanti il calciomercato sono state prese di comune accordo col tecnico. Mangia invece ha lamentato l’assenza di alcuni tasselli per il suo progetto. Non è la prima volta che i due hanno rilasciato dichiarazioni contraddittorie. Dov’è la verità? Di solito sta nel mezzo. Certo è che a livello comunicativo la società non sempre ha rispettato un unico filo conduttore dando luogo a una serie di equivoci che hanno lasciato interdetti stampa e tifosi.

FUTURO – Più di qualcuno dovrà farsi un esame di coscienza per questo fallimento. Vale per tutti. Nel frattempo la società è alla ricerca di un nuovo allenatore. Non c’è tempo da perdere visto che sabato prossimo arriverà al San Nicola un Trapani che si sta confermando tra le squadre più forma del campionato. Non sarà facile riconquistare il favore del pubblico dopo le ultime prestazioni. Quello che conterà di più sarà lo spirito con cui scenderà in campo il Bari. Altre figuracce non saranno tollerate. Anche perché non ci sarebbe l’allenatore a fare da parafulmine.

[Francesco Serrone – Fonte: www.tuttobari.com]