Al Circolo del Tennis Club di Napoli Aurelio De Laurentiis ha ricevuto il Premio Napoli. Ha parlato della città ma anche del Napoli senza grossi riferimenti alla gara di domenica sera:
“I miti sono miti, Maradona è stato ineguagliabile. Noi abbiamo iniziato con grande umiltà, prendendoci gli sputi a Martina Franca. Il calcio non è facile, fino ad ora è come se avessimo fatto un viaggio culturale, e la nostra è stata una seconda nascita, perchè Napoli calcisticamente era morta. Ringrazio la stella che mi ha guidato a scegliere questo club. Ero a Capri, e lessi che il Napoli era sparito. Nel 1999 feci un’offerta a Ferlaino di 120 miliardi, l’allora presidente mi fece persino causa. Ora stiamo risalendo dal 300° siamo al 19° posto nella classifica mondiale delle squadre, questo conta più degli scudetti, per me è stata una sfida normale, un film a puntate in cui ero in complicità continua con i tifosi per non mettere mai fine al sogno. E non dimentichiamo che da cinque anni abbiamo i conti in utile.
L’Inter si identifica solo con una squadra di calcio, cosi’ come la Juventus. Napoli si identifica con qualcosa di piu’ a livello mondiale, siamo internazionali di nascita. Non abbiamo bisogno di vincere la Champions, magari la vinceremo pure! L’imprenditoria della Campania ha la capacita’ di potersi considerare sempre internazionale. La capacita’ di fare squadra è importante. Spesso c’è l’invidia di non volersi aggregare, c’e’ sempre il sospetto. La grande classe imprenditoriale, che ha le “palle d’oro”, se fosse coesa riuscirebbe a superare il nord in un batter d’occhio. Qui il terreno è fertile, non è stato mai arato però, ci hanno messo solo monnezza. Spero di essere stato lungimirante col Calcio Napoli. Mia moglie disse che ero matto a misurarmi con Napoli, ma io sapevo che i buoni superano i cattivi. Mi hanno proposto di fare il sindaco, ma io devo pensare al Napoli. Ho guadagnato 7 anni di vita col Napoli, ma voglio tornare anche in America. Realizzare un Napoli-Shangai o un Napoli-New York sarebbe bello. Grazie a voi per questo premio che condivido con tutta la città di Napoli, con i tifosi e con la Squadra e lo staff tecnico”.
Alla fine della conferenza le domande con i giornalisti. Il presidente ha parlato di Inler e della Champions. “Io non faccio promesse da marinaio. Non ho paura di perdere la Champions anche perchè io avevo parlato di quinto posto, ora ci siamo e tutto quello che verrà sarà in più, e poi perchè devo avere paura io, gli altri sono ancora dietro. Inler? Ma siamo sicuri che poi sia adatto al gioco di Mazzarri? Dovrà recuperare tanti palloni come vuole il mister. Lui è svizzero come mia moglie e quindi non ho nulla contro di lui ma dovremo vedere. Oggi abbiamo parlato del settore giovanile. La riunione di oggi è stata incentrata su questo. Vedremo se i ragazzi della primavera potrano giocare sempre a Castelvolturno e poi tutti gli altri potranno avere un campo dove giocare e dove allenarsi costantemente, tutti insieme”.
[Francesco Molaro – Fonte: www.tuttonapoli.net]
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