Dalla serie B col Brescia al Genoa in serie A. Sebastian De Maio racconta in esclusiva a Pianetagenoa1893.net la sua carriera e, in particolare, i suoi esordi con la maglia rossoblù. E fa una promessa ai tifosi: “Il Genoa darà ancora fastidio a tutti”. Riguardo al futuro, ci confida una sua dichiarazione d’amore per il Grifone. Quale? Seguite questo nostro colloquio con il giocatore, svoltosi in una splendida giornata di sole a Villa Rostan.
Da quando ha esordito in serie A ha incontrato tanti attaccanti molto forti: c’è stato qualcuno in particolare che l’ha messa in difficoltà?
Non ho trovato in particolare qualcuno che mi ha creato problemi. In serie A sono molti gli attaccanti di livello elevato. All’andata ho incontrato Di Natale: poi Palacio e Milito e infine Higuain.
É riuscito comunque a bloccarli tutti…
Per fortuna sì…
Dopo il suo esordio in serie A è arrivato Gian Piero Gasperini con cui ha conosciuto la maturità nel suo ruolo. Come ha fatto l’allenatore a portarla ad alti livelli?
Mi ha dato subito la sua fiducia, sin da quando è arrivato. Secondo me questa è la cosa più importante che possa dare un allenatore a un giocatore. Gasperini sa comunicare perfettamente nei confronti di tutta la squadra.
In passato ha già giocato con la difesa a tre?
Sì a Brescia ho già giocato con questo tipo di modulo. Comunque essere impiegato a tre oppure a quattro non fa alcuna differenza: un difensore deve saper giocare in entrambi i modi, è un suo preciso dovere.
Con la Fiorentina ha segnato un gol importante. É una sua specialità quella di portarsi in avanti sui calci piazzati?
Cerco di creare il più possibile problemi alla difesa avversaria. Cerco di anticipare il loro marcatore più forte a cui di solito sono affidato. Contro la Fiorentina c’è stato Burdisso che ha bloccato l’uomo che mi marcava e sono riuscito a segnare.
Ha risentito del salto di categoria dalla serie B al massimo campionato?
All’inizio sì. Poi grazie ai miei compagni sono riuscito perfettamente ad ambientarmi.
Al suo fianco ci sono giocatori come Burdisso, Antonini, Portanova: quanto sono serviti questi giocatori per la sua crescita tecnica?
Moltissimo. Mi hanno dato la sicurezza e la tranquillità e riesco a svolgere perfettamente i miei compiti.
Lei è un centrale difensivo, l’alter ego di capitan Portanova: le ha dato consigli particolari?
Daniele è una persona eccezionale con cui ho legato subito. Dal primo giorno che sono arrivato al Genoa mi è stato di grande aiuto, così come tuttora: lo ringrazio molto.
Ha trovato difficoltà all’inizio ad ambientarsi in Italia?
Il primo anno ho avuto problemi e non è stato facile: si gioca un calcio diverso rispetto a quello francese, è più tecnico. A Brescia però hanno saputo pian piano aiutarmi ad ambientare.
É mai stato vittima di episodi di razzismo?
No, mai.
Domenica c’è il Chievo che ha attaccanti come Paloschi, Pellissier e l’ex Stoian: come si possono fermare?
Dobbiamo affrontarli come abbiamo fatto con tutti gli altri avversari. Dovremo giocare con la stessa grinta e intensità. Vorrei tornare da questa trasferta con qualcosa di importante
Thereau lo conosce?
Non particolarmente bene.
Tornando alla gara di Napoli, non ha avuto la sensazione che si poteva forse conquistare l’intera posta?
Sì, era possibile visto che la squadra ha disputato un grande secondo tempo. Comunque sia, abbiamo meritato il pareggio che è comunque un buon risultato: abbiamo visto che loro erano stanchi e siamo riusciti ad approfittarne.
Il Genoa ha ottenuto risultati di prestigio con Fiorentina, Inter, Lazio e, appunto, Napoli: è una squadra che può giocare alla pari con chiunque?
Sono stati ottimi risultati. Però credo che il Genoa potrà dare ancora fastidio a tante altre squadre.
Il fatto di essere arrivato al Grifone è per lei un trampolino di lancio importante?
No per me il Genoa è una tappa fondamentale della mia carriera. Se mi proponessero domani di firmare un contratto a vita lo farei subito. Qui sto benissimo.
Ieri ha dichiarato di non voler rivelare il prossimo obiettivo dopo la salvezza: è forse superstizioso?
Non più di tanto. Però non voglio rivelarlo: lo dirò soltanto se l’avremo raggiunto. Sarà una sorpresa.
[Cabona/Liguori – Fonte: www.pianetagenoa1893.net]