È stato un grande giocatore di Fiorentina e Roma, squadre con le quali ha conquistato uno scudetto, due Coppe Italia, una Mitropa Cup e una Coppa delle Fiere; poi ha intrapreso la carriera di allenatore e con i viola ha rischiato di vincere un altro scudetto nel 1982. Giancarlo De Sisti ha due amori calcistici che non possono essere che Fiorentina e Roma, le “sue” squadre. E, proprio dei viola e dei giallorossi, il grande “Picchio” ha analizzato il momento.
Una Roma diesel e una Fiorentina in estremo ritardo: che campionato sarà per le due squadre? La Roma è in tempo per dar noia al Milan? E la squadra di Mihajlovic per raggiungere l’Europa?
“La Roma, dopo aver manifestato propositi di una partenza più sprint rispetto all’anno scorso in cui Ranieri era subentrato a Spalletti facendo diventare i giallorossi gli artefici di una cavalcata storica tanto da rimettersi in corsa per lo scudetto grazie alla collaborazione dell’Inter che aveva perso un sacco di punti di vantaggio accumulati, ha iniziato peggio di un anno fa. Sì, quest’anno, nonostante tutte le buone intenzioni, hanno sbagliato la partenza. Nel calcio però, soprattutto coi tre punti, c’è sempre tempo per recuperare, a patto che la squadra inizi a girare con continuità e ci metta il massimo dell’impegno.
Certo, serve anche un pizzico di buona sorte. Del resto, la Roma è una squadra con un organico ampio a differenza della Fiorentina. I giallorossi si possono permettere anche un giocatore come Adriano che prima dichiara ‘Se non gioco vado in Brasile’, poi dopo una settimana scende in campo e gioca tutta la gara, e hanno anche capito che urge dosare il capitano (Totti) affinché possa rendere al meglio dopo i troppi infortuni subiti. Insomma, la Roma ha ancora tutte le carte in regola per riaprire il campionato, mentre la Fiorentina ha una rosa falcidiata dagli infortuni. Non è un luogo comune, né una scusante, ma pezzi come Jovetic, Mutu, Gilardino, Montolivo e Frey, non si possono sostituire. Le loro assenze pesano come macigni. Ljajic ha un rapporto diretto col pallone, però manca ancora di quell’esperienza già figlia delle qualità di Jovetic e Mutu. Poi manca Montolivo e, seppur troppo spesso chiacchierato, rimane uno dei massimi talenti del nostro calcio. Mihajlovic ha un buon coefficiente di capacità nella gestione del gruppo e nel far giocare le sue squadre, ma è stato vittima di troppe assenze importanti. Il campionato o meglio la ripresa della Fiorentina è direttamente proporzionale al rientro dei suoi giocatori più importanti”.
Ranieri ha dichiarato che non si aspetta niente dal mercato di gennaio, vista la situazione della società. Crede che non sarà fatto niente in chiave mercato?
“Alemanno parla di tutti questi compratori… ma siamo ancora a parlarne… in questa situazione di incertezza, come può fare mercato la Roma? Potrà fare mercato in uscita. Si parla di Doni, Cicinho, Baptista, ma gli ingaggi di questi giocatori sono troppo esosi. Quale squadra si prende un portiere come Doni che non gioca da molto tempo, ma che ha un ingaggio di 2,7 milioni netti a stagione per altri due anni? Tutto può essere e se i giallorossi dovessero vendere tre pezzi, allora un rinforzo potrebbe arrivare. Si parla molto di Beherami. La proporzione per non intaccare i bilanci, però, è questa: un giocatore in entrata per ogni tre uomini in uscita”.
La Fiorentina, invece, dovrà intervenire sul mercato oppure, secondo lei, sarebbe meglio attendere il rientro degli infortunati?
“Non saprei. Penso che se Donadel riuscisse a tenere fisicamente e Bolatti e gli altri garantissero un certo numero di partite, la Fiorentina potrebbe anche non intervenire sul mercato, visto che tra pochissimo rientrerà la qualità assoluta in squadra. Si sa, il calcio è qualità e una volta rientrato il potenziale viola, la Fiorentina potrebbe tornare protagonista. La cosa più logica, a parte gli investimenti per il futuro, sarebbe quella di intervenire cercando giocatori a costo zero per sopperire all’emergenza del momento. Poi rientreranno Montolivo, Mutu e Gilardino, più avanti Jovetic. La squadra è importante. Inoltre, penso che i gigliati potrebbero inserire giovani importanti. La Fiorentina, che nella sua storia è sempre stata attenta al settore giovanile, ha tanti giovani talenti”.
Cederebbe Mutu a gennaio?
“Almeno che non ci siano motivi a prescindere, io non mi priverei di un giocatore come Mutu. È ancora giovane e ha ancora molto da dare al calcio giocato”.
Più in generale, il colpo del mercato di gennaio è Cassano?
“Ahimè si. Le spiego questa affermazione. Credo che lui debba veramente uscire da tutti gli equivoci. Ci sono stati momenti in cui tra burle, giochetti e matrimonio sembrava diventato un vero ometto. Tutti avevano scommesso che aveva messo la testa a posto e che non avrebbe più sgarrato. E invece è accaduto di nuovo e ritrovarsi ad uscire da una squadra importante come la Sampdoria per approdare ad un team ancora più importante come il Milan dopo aver deturpato il rapporto con una persona come il presidente Garrone, è un’anomalia del calcio nostrano. Il calcio dovrebbe essere di esempio e un comportamento anormale come quello tenuto negli anni da Cassano non dovrebbe rappresentare il pallone. Il Purgatorio nel calcio non esiste e questo nostro football non guarirà mai. Detto questo, tecnicamente è un campione e sarà il nome più eclatante del mercato di gennaio”.
[Michele Lanza – Fonte: www.vocegiallorossa.it]